Ora che, finalmente, è finita l’estate, si può ricominciare a parlare di fiori; sembrerà strano ma per noi meridionali le migliori fioriture non sono primaverili o estive ma appunto autunnali visto che l’autunno, da noi, è una fresca estate: in luglio ed agosto c’è troppo caldo, l’ acqua spesso è razionata, l’irraggiamento è da ustione, tutte condizioni climatiche che convergono, nei vegetali, ad inibire ogni velleità riproduttiva. Ed è per questo che molte specie mediterranee in estate perdono fascino e si mimetizzano con l’ambiente circostante arido ed assolato; va un poco meglio per le tropicali a cui il caldo ed il sole non bastano mai come bouganvillea, plumeria, lantana ed ibisco ma tutto il resto aspetta la fine di settembre e poi ottobre per fiorire, complice un accorciamento della durata del giorno che ha il suo inizio all’equinozio d’autunno e che da il segnale alle specie brevidiurne di darsi una smossa, che basta indugiare, è arrivata l’ora di fiorire. Cassia, odontonema, senecio, Hibiscus mutabilis, montanoa, Dahlia maxonii, stevia sono tutte specie in attesa della giusta combinazione termica, idrica e luminosa per darci dentro; non sono le sole ai nastri di partenza perché altre specie che hanno già fiorito in primavera, si preparano ad un nuovo periodo fertile come callistemon, brugmansia, cestrum, solandra, murraja.
brevidiurne
Ci sono poi alcune specie che se ne infischiano della stagione e non smettono mai di riprodursi emettendo fiori in continuazione: sono i solanum da fiore, arbusti sempreverdi di origine sud americana, protagonisti in giardino ma anche in vaso in ogni stagione dell’anno; estate, autunno, inverno e poi ancora primavera, miriadi di fiori viola o bianchi ripagano alla grande delle costanti concimazioni che vanno certamente fatte perché tanta esuberanza va supportata da adeguato nutrimento; e poi acqua, molta acqua, ma con il vantaggio che la richiesta è “on demand”: un solanum assetato assume, infatti, un aspetto supplichevole: foglie patenti, fiori chiusi, aspetto floscio che sono il segno inequivocabile di una richiesta perentoria d’acqua che conviene subito soddisfare. Le due specie di Solanum da fiore maggiormente presenti e facilmente reperibili presso vivai e garden sono Solanum rantonnetii a fiore viola e Solanum jasminoides a fiore bianco, parenti entrambi di tutte le solanaceae dei nostri orti.
Solanum rantonnetii si presenta come un cespuglio leggero con lunghi rami flessibili a portamento aggettante che rendono la specie più idonea a ricoprire ringhiere , muretti e graticci piuttosto che essere utilizzata come arbusto isolato in giardino. Proviene dal Paraguay ed esprime il meglio di se quando non è esposto al pieno sole, in terreno sciolto e ben concimato.
Le foglie sono opposte, lanceolate, acuminate all’apice; i fiori, tipici delle Solanaceae, sono a disco, di colore violetto più o meno intenso con un occhio giallo arancio e sono portati in gruppi numerosi all’ascella delle foglie, lungo tutti i rami. Sopporta bene le potature che sono consigliate in dicembre per costringere la pianta a fare pausa, almeno per un poco, per ricaricare le energie e riprendere in primavera con nuovo slancio. Sino a vent’anni fa la specie era di difficile reperimento come ebbe a scrivere Guglielmo Betto sul suo libro “ Le piante insolite” ; ora la si trova facilmente nei garden e anche dai rivenditori di strada che la commercializzano spesso come specie da vaso allevata in forma di alberetto. E’ il tipico prodotto florovivaistico realizzato da produttori siciliani per la commercializzazione sui mercati del nord Europa dove la specie deve, per forza, essere coltivata in casa e dunque in vaso. Alcuni esemplari sfuggono al mercato estero e trovano collocazione sul mercato locale. Ne esistono anche varietà a foglia variegata a crescita molto lenta.
Solanum jasminoides è specie più resistente al freddo anche se tende a diventare spogliante in queste situazioni climatiche; i rami sono sottili e flessibili e come per Solanum rantonntii si lanciano oltre gli ostacoli rivestendo al meglio ringhiere e balconi.
I rami dell’anno portano in cima, riuniti in mazzetti, fiori bianchi che al centro hanno di giallo solo gli stami saldati tra loro. Viene chiamato gelsomino di notte ma in realtà i fiori non emanano nessun odore ed è proprio questo l’unico difetto che si può attribuire a queste specie così generose; tantissimo colore ma nessuna traccia olfattiva; ma, insomma, recriminare, in questo caso, sarebbe proprio voler pretendere troppo.
E' sempre bello tornare, dopo lunga assenza, a leggere gli argomenti di questo Blog davvero unico; anche stavolta ho imparato qualcosa di nuovo attraverso una lettura piacevolissima e scorrevole.
RispondiEliminaIl mio unico interesse per i Solanum era finora ristretto all'ambito gastronomico, ora invece avrò premura di informarmi meglio anche su quelli di interesse più "estetico"; soprattutto Solanum jasminoides mi intriga parecchio.
Non sarebbe male predisporre nell'orto un piccolo spazio per lui: rinfrancherebbe lo spirito dopo aver, faticosamente, curato i suoi più famosi parenti...
Cordialmente
Stefano
Olà Stefano, ben tornato! Inutile negare, i tuoi commenti sempre così gentili ed amabili, mi sono molto mancati.
EliminaSalve. Sono nuova di questo sito che ho trovato cercando notizie su rampicante che ora ho scoperto chiamarsi solanum jasminoides grazie alle tue foto.e spiegazioni. Vorrei per favore sapere se abitando al nord posso lasciarlo all'aperto (è in un grande vaso).
RispondiEliminaGrazie!!
Se già "è" in un grande vaso, non ti posso certo dire di non tentare, ma la sopravvivenza è ardua anche se, perdendo le fogli, mettendo il vaso in posizione riparata, coprendo il piede con paglia o proteggendo il fusto con tessuto non tessuto, si può tentare di farla svernare (mi dirai in primavera l'esito degli interventi....)
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