mercoledì 2 ottobre 2013

Si fa presto a dire gelsomini!

Ci voleva la “Festa dei Gelsomini” che ha avuto luogo il fine settimana scorso presso il Vivaio Malvarosa a Carruba di Giarre, in Sicilia, per chiarirmi un poco le idee su questo vasto ed eterogeneo gruppo di specie che va sotto il generico nome di gelsomino. E si, perché di gelsomini ce ne sono di tantissimi tipi: i veri gelsomini appartenenti al genere Jasminum della famiglia delle Oleaceae che sono oltre 200 specie provenienti soprattutto dal Medio Oriente, ed i falsi gelsomini o specie affini come Trachelospermum, Stephanotis, Plumbago, Lonicera, Carissa, Solanum, Cestrum equiparati ai gelsomini, solo e non sempre, perché specie profumate.  
Al vivaio Malvarosa di Filippo Figuera, specializzato da un decennio nella produzione di gelsomini, che si sono affiancati negli anni alla principale produzione di pelargoni, ci sono, è ovvio, i veri gelsomini a cui è sono stati dedicati due giorni di una kermesse all’insegna del profumo, del gioco, della cucina, della musica e della fotografia. Ed il richiamo sugli appassionati è stato molto forte se Filippo ieri, tirando le somme della manifestazione, ha potuto.. dare i numeri: "Circa MILLE visitatori; SETTECENTONOVANTA gelsomini grandiflorum regalati; TRENTATRE chili di granita al gelsomino consumati; CENTOCINQUANTA spettatori al concerto; QUATTRO visite al giardino con oltre CENTO attenti visitatori; DUEMILA fiori di gelsomino raccolti per fare la granita..”.
Grandi numeri davvero se si considera lo svolgimento in contemporanea, in Sicilia, di altre importanti manifestazioni del verde.
Io ho partecipato alla visita guidata tenuta da Filippo al “Giardino dei gelsomini” uno spazio verde ricavato accanto alla casa padronale e alle grandi serre recuperando un antico ovile costituito da una serie di spazi chiusi da muretti a secco che ospitavano un tempo gli armenti.

In un percorso che si snoda in stanze profumate sono raccolte per tipologia tutte le specie del genere Jasminum coltivate in azienda che possono essere osservate nel loro portamento naturale, ambientate in un giardino, conoscendone la storia, l’origine, la diffusione ed alcune curiosità dalla lettura di chiare schede descrittive. Si comincia con un pergolato ottagonale che raccoglie i più tradizionali tra i gelsomini, le specie a portamento rampicante e foglie opposte e pennate formate dalle caratteristiche sette foglioline; ne fanno parte specie come Jasminum officinale, Jasminum officinale clotted cream, Jasminum officinale fiona sunrise, Jasminum aureum, Jasminum polyanthum e Jaminum grandiflorum , specie quest’ultima molto diffusa in Italia meridionale soprattutto in Calabria e Sicilia dove un tempo era coltivata e usata per la produzione di profumi.
E’ il classico   gelsomino siciliano o “Gelsomino di Spagna”, originario della penisola araba e probabilmente introdotto nella penisola iberica dagli arabi e solo successivamente arrivato in Italia. Pianta sempreverde di grande sviluppo, portamento leggero e arioso, fogliame verde glauco. I fiori sono grandi, bianchi, esternamente rosati, prodotti in abbondanza e profumatissimi. La fioritura è tardiva rispetto a tanti altri gelsomini (inizia a luglio) ma continua ininterrottamente fino a dicembre-gennaio.
Nel giardino altre zone sono dedicate rispettivamente ai gelsomini trifogliati (Jasminum azoricum,  Jasminum fluminense dai fiori molto profumati; ai gelsomini della sez. alternifolia con fiori gialli (Jasminum odoratissimumJasminum humile, Jasminum floridum,  tutti molto profumati; a quelli a foglia intera e portamento rampicante (Jasminum molle).

La parte per me più interessante è stata quella dei gelsomini della sezione unifolia, specie arbustive con grandi foglie intere e fiori stellati grandi e molto profumati a cui appartiene il gruppo dei gelsomini sambac.
Jasminum sambac

Questa sezione raccoglie i gelsomini conosciuti come gelsomini d’Arabia anche se, in realtà la regione d’origine è l’India, caratterizzati dal possedere fiori bianchi, grandi carnosi anche doppi e stradoppi. Tra essi il capostipite è Jasminum sambac, un cespuglio sarmentoso dal portamento disordinato e dalle grandi foglie intere di colore verde brillante; ha fiori bianchi, grandi, dai petali lunghi e carnosi, famosi per il profumo inebriante.


Del gruppo dei sambac fa parte la famosa cultivar Granduca di Toscana, cespuglio disordinato, con foglie larghe verde scuro e intere, a crescita molto lenta; ha bellissimi fiori doppi i cui petali esterni possono assumere una colorazione rosata, fiorisce da maggio a novembre emanando un profumo intenso; il nome è un omaggio al Granduca di Toscana Cosimo III che nel segreto dei suoi giardini coltivava piante rare ed esotiche. A questo gelsomino fa compagni la cultivar di sambac Maid of Orleans molto diffusa nel meridione alla fine dall’ottocento e dedicata alla moglie francese di Cosimo III, Margherita Luisa d’Orleans; è un cespuglio dalla crescita contenuta che si può legare a un supporto o ad un graticcio e fare crescere come rampicante oppure lasciare che prenda liberamente la sua sagoma di cespuglio sarmentoso. Ha fiori semplici, tondeggianti, di medie dimensioni; è considerato il più profumato tra i gelsomini regalando una fioritura abbondante da giugno a ottobre. Ed infine “ Belle of India” un sambac dalla corolla stradoppia, letteralmente un fiore dentro l’altro, profumatissimo; molto diffuso nei paesi orientali dove viene usato per comporre ghirlande e collane di fiori.
Ho ancora molto da imparare sui gelsomini ma grazie a Filippo ed al suo vivaio il cammino di conoscenza intrapreso, da oggi,  mi appare meno nebuloso.

2 commenti:

  1. Splendidi. Io però preferisco il profumo del caprifoglio, mi sembra meno "aggressivo". Il gelsomino è incredibilmente penetrante. Lo adoro nel te verde.

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    1. Sai Marta, io non ho un giardino ma un balcone sul quale ammonticchio vasi; i gelsomini vengono bene e sentendone la sera il profumo mi immagino d'essere in un giardino d'Oriente; il caprifoglio in vaso non mi viene bene e, dunque, come la volpe all'uva dico che non mi piace!

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