Sono già passati sei mesi dal giorno dell’inaugurazione del Radicepura Garden Festival, la prima edizione del più importante evento dedicato al Garden Designer e all’Architettura del Paesaggio in ambito Mediterraneo, fortemente voluto ed organizzato nel breve spazio di due anni dalla famiglia Faro che gestisce, con la seconda generazioni, i Grandi Vivai di famiglia che hanno sede a Giarre, in Sicilia.
Con l’approssimarsi della manifestazione conclusiva che avrà luogo il 21 ottobre vorrei consigliare, a chi non è ancora andato, di approfittare di questi ultimi giorni per visitare il parco dove ha sede il Festival, unico nel suo genere in terra meridionale.
Non conosco il numero di visitatori paganti che hanno visitato la mostra in questi mesi di apertura ma ritengo, sperando di sbagliarmi, che il Festival sia stato un grande evento da noi siciliani un poco snobbato; ho infatti visitato il parco di Radicepura diverse volte ed ho partecipato a numerose iniziative ma il pubblico pagante è sempre stato numericamente non adeguato all’ importanza delle iniziative proposte; forse il costo del biglietto non esattamente popolare o forse colpa delle temperature bollenti di questa estate; in effetti in luglio bisognava essere molto motivati per decidere di partecipare sotto l'implacabile sole siciliano alle “Chiacchierate in Giardino” con gli esperti ma, spiace dirlo, anche se era in corso un vero nubifragio, eravamo veramente troppo pochi ad ascoltare l’interessantissima relazione del vivaista Natale Torre sui fruttiferi tropicali che è possibile coltivare in Sicilia.
Il pubblico, invece, ha partecipato in buon numero agli appuntamenti serali con Drop, l'aperitivo in musica, organizzati nei fine settimana. Complice il calar della sera, zanzare permettendo, la visita dei giardini al tramonto con apericena musicale è stata un'iniziativa, come ho avuto modo di sperimentare, di assoluta gradevolezza.
Ora che siamo in chiusura posso dirlo che mi sono molto divertita a girovagare tra le 14 installazioni del Garden Festival realizzate sulla base dei progetti vincitori di un concorso d’idee per giovani designer sul tema della “Ispirazione mediterranea”, a cui sono state affiancate sia installazioni di affermati garden designer internazionali come Michel Péna, Stefano Passerotti, James Basson e Kemelia Bin Zaal che opere di artisti di Land Art come François Abélanet , Alfio Bonanno ed Emilio Isgrò (la sua realizzazione : “Il Sogno di Empedocle”, sarà inaugurata il 21 ottobre, nel giorno della chiusura).
Dall’osservazione delle piante in vaso utilizzate per le diverse installazioni, tutte provenienti dai Vivai Faro, ho potuto constare come sia possibile armonizzare in giardino le specie spontanee tipiche dell’ambiente mediterraneo con altre di provenienza esotica.
Sono state usate, infatti, nella realizzazione dei giardini presenti al Festival, moltissime specie spontanee tipiche del clima mediterraneo che oggi vengono prodotte con tecniche vivaistiche per standard e quantità; vederne l’effetto estetico all’interno di un giardino, riuscendo a seguirne l'evoluzione nel corso della stagione estiva che è il punto dolente di qualsiasi discorso di giardinaggio in area mediterranea, è stata un'esperienza molto istruttiva.
Il giallo di Jacobaea marittima ubsp. Sicula, Euphorbia dendroides, Bupleurum fruticosum Pellenis maritima, Glaucium flavum, Santolina chamaecyparissus, Phlomis fruticosa, Spartium junceum hanno reso elettrizzante la tarda primavera; la torrida estate è trascorsa all’insegna dei toni cupi dei Teucrium, delle aromatiche come timo, rosmarino, lavandula con mirto, carrubi e lentischi.
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Con l’approssimarsi della manifestazione conclusiva che avrà luogo il 21 ottobre vorrei consigliare, a chi non è ancora andato, di approfittare di questi ultimi giorni per visitare il parco dove ha sede il Festival, unico nel suo genere in terra meridionale.
Non conosco il numero di visitatori paganti che hanno visitato la mostra in questi mesi di apertura ma ritengo, sperando di sbagliarmi, che il Festival sia stato un grande evento da noi siciliani un poco snobbato; ho infatti visitato il parco di Radicepura diverse volte ed ho partecipato a numerose iniziative ma il pubblico pagante è sempre stato numericamente non adeguato all’ importanza delle iniziative proposte; forse il costo del biglietto non esattamente popolare o forse colpa delle temperature bollenti di questa estate; in effetti in luglio bisognava essere molto motivati per decidere di partecipare sotto l'implacabile sole siciliano alle “Chiacchierate in Giardino” con gli esperti ma, spiace dirlo, anche se era in corso un vero nubifragio, eravamo veramente troppo pochi ad ascoltare l’interessantissima relazione del vivaista Natale Torre sui fruttiferi tropicali che è possibile coltivare in Sicilia.
Il pubblico, invece, ha partecipato in buon numero agli appuntamenti serali con Drop, l'aperitivo in musica, organizzati nei fine settimana. Complice il calar della sera, zanzare permettendo, la visita dei giardini al tramonto con apericena musicale è stata un'iniziativa, come ho avuto modo di sperimentare, di assoluta gradevolezza.
Ora che siamo in chiusura posso dirlo che mi sono molto divertita a girovagare tra le 14 installazioni del Garden Festival realizzate sulla base dei progetti vincitori di un concorso d’idee per giovani designer sul tema della “Ispirazione mediterranea”, a cui sono state affiancate sia installazioni di affermati garden designer internazionali come Michel Péna, Stefano Passerotti, James Basson e Kemelia Bin Zaal che opere di artisti di Land Art come François Abélanet , Alfio Bonanno ed Emilio Isgrò (la sua realizzazione : “Il Sogno di Empedocle”, sarà inaugurata il 21 ottobre, nel giorno della chiusura).
Dall’osservazione delle piante in vaso utilizzate per le diverse installazioni, tutte provenienti dai Vivai Faro, ho potuto constare come sia possibile armonizzare in giardino le specie spontanee tipiche dell’ambiente mediterraneo con altre di provenienza esotica.
Sono state usate, infatti, nella realizzazione dei giardini presenti al Festival, moltissime specie spontanee tipiche del clima mediterraneo che oggi vengono prodotte con tecniche vivaistiche per standard e quantità; vederne l’effetto estetico all’interno di un giardino, riuscendo a seguirne l'evoluzione nel corso della stagione estiva che è il punto dolente di qualsiasi discorso di giardinaggio in area mediterranea, è stata un'esperienza molto istruttiva.
Il giallo di Jacobaea marittima ubsp. Sicula, Euphorbia dendroides, Bupleurum fruticosum Pellenis maritima, Glaucium flavum, Santolina chamaecyparissus, Phlomis fruticosa, Spartium junceum hanno reso elettrizzante la tarda primavera; la torrida estate è trascorsa all’insegna dei toni cupi dei Teucrium, delle aromatiche come timo, rosmarino, lavandula con mirto, carrubi e lentischi.
L’autunno è arrivato con un onda in movimento di sinuose graminacee come Stipa tenacissima, Pennisetum setaceum, Festuca glauca.
E' un vero peccato che l'esperienza si concluda; giorno 21 ottobre ci sarà il gran finale, con la partecipazione di alcuni progettisti ed i componenti della giuria; un evento, almeno questo, a cui bisognerebbe non mancare.
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