venerdì 11 dicembre 2009

Leonotis leonurus ovvero “Orecchie di leone”

Leonotis leonurus
Nei giardini pubblici catanesi ho incontrato frequentemente questo strano arbusto sempreverde dalla abbondante fioritura rosso arancione. Essendo una specie proveniente dal Sud Africa nel nostro ambiente fiorisce in autunno e in questi giorni a Catania è in piena fioritura. La specie appartiene alla famiglia delle Labiatae o Lamiaceae, la stessa di salvia e menta. Etimologicamente, il nome del genere deriva dal greco e significa leon (leone) e otos (orecchio) ma è possibile trovare questa specie anche con il sinonimo Phlomis leonurus. La specie ha un portamento arbustivo formando un cespuglio o una siepe che può raggiungere un’altezza di m 1,50, con i rami a portamento eretto. Ha foglie opposte, larghe e dentate, aromatiche se strofinate; particolare la fioritura formata da fiori arancio brillante portati in infiorescenze disposte, ad intervalli regolari, in verticilli che possono contenere sino a 60 fiori tubulari con il petalo superiore più lungo come in tutte le lamiacee. Nei paesi d’origine l’impollinazione viene fatta da piccoli uccelli impollinatori. In inverno i giardinieri tagliano le siepi di Leonurus molto basse per rinnovare la vegetazione nella primavera che segue.
Tra le curiosità reperite sul web pare che i fiori della specie, ricchi di un alcaloide, la leonurina, molto conosciuta nella medicina tradizionale per curare febbre e mal di testa, fossero utilizzati da alcune popolazioni indigene dell’Africa come sostitutivi della marijuana, fumati insieme a tabacco; per gli effetti inebrianti ed euforici indotti, la specie è nota come di “cannabis selvatica”.

2 commenti:

  1. Le Labiatae riservano sempre "aromatiche" sorprese; la prossima volta che passerò da Catania aguzzerò vista ed olfatto (traffico permettendo) per ricercare questa pianta tra le aiuole della città.

    A prescindere dall'uso credo che averla nel proprio spazio verde come curiosità botanica faccia sempre piacere (e forse api e farfalle potrebbero apprezzare l'iniziativa).

    Grazie per aver condiviso queste informazioni su una pianta a me del tutto sconosciuta, approfondirò sicuramente!

    Cordialmente

    Stefano

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    1. Il giardinetto di riferimento, dove ho scattato le foto, a distanza di due anni dalla stesura del post langue nel degrado ma.. la nostra sud africana resiste come se si ritrovasse nella sua patria selvaggia.

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