sabato 26 febbraio 2011

Cedro: agrume d'Oriente

Tra le diverse specie di agrumi giunte in Europa dal lontano Oriente, il cedro è la specie che, nonostante l'attuale limitata diffusione, vanta la più antica ed illustre tradizione. Infatti i grandi frutti del cedro, simili al limone ma dalla buccia spessa e profumata, erano noti in Europa già diversi secoli prima della nascita di Cristo al contrario dell'arancio dolce, ad esempio, introdotto in Italia dai portoghesi solo alla fine del XV secolo. La zona di provenienza delle specie, sebbene ancora non definitivamente accertata, sembra essere la regione Himalayana, è comunque certa la sua antica presenza in Persia essendo il cedro noto agli antichi come melo persico o medico (da cui il binomio botanico Citrus medica).
Introdotto in Italia, al seguito delle comunità ebraiche fu apprezzato anche dai romani che ritenevano, tuttavia, il frutto non commestibile e suggerivano una sua utilizzazione come frutto della salute, antidoto ad ogni veleno.  Con il limone ha in comune il colore e la forma dei frutti che sono però di grosse dimensioni, tanto che in alcune varietà il peso può raggiungere alcuni chilogrammi. L'elemento caratteristico del frutto e' la buccia grossa e generalmente bitorzoluta, cosparsa di numerose ghiandole oleifere che emanano una spiccata fragranza di limone. Sotto la buccia, l'albedo, molto spesso e di colore bianco, è commestibile e viene mangiato insieme alla polpa per stemperare la caratteristica acidità.
Come il limone, il cedro e' una specie che fiorisce ripetutamente nel corso della buona stagione, tuttavia, pur realizzando normalmente tre cicli di fioritura, quella estiva, che si svolge in giugno, è la fioritura più importante. E’ un agrume che sopporta poco il freddo ed è possibile coltivarlo solo negli ambienti mediterranei che si affacciano sul mare. Il cedro ha, tuttavia, il pregio di prestarsi, se adeguatamente potato, alla coltivazione in vaso che ne consente il riparo in ambiente protetto e la coltivazione anche in condizioni climatiche non prettamente mediterranee.

Tra le varietà in vaso più originali è da ricordare Citrus medica var. sarcodactylus, chiamata dai vivaisti , cedro “Mano di Budda” che presenta una curiosa anomalia nello sviluppo dei frutti, divisi in spicchi in forma precocissima; ogni spicchio tenderà, perciò, a svilupparsi come unità a sé stante con un frutto che presenterà una forma finale frastagliata e fortemente digitata.


Il cedro trova utilizzazione nell'industria dolciaria soprattutto per la produzione di frutti canditi e nell'industria profumiera che ne utilizza gli oli essenziali per la preparazione di estratti, profumi e colonie.
E' molto interessante il metodo seguito ancora oggi in Calabria per la preparazione dei cedri canditi. Subito dopo la raccolta, che avviene in ottobre, in stabilimenti generalmente localizzati in prossimità del mare, si procede alla salamoiatura dei frutti che vengono stivati dentro grandi botti di castagno con aggiunta di adeguate quantità di sale. Quando le botti sono piene vengono riempite di acqua marina e lasciate a macerare per circa due mesi. Alla fine di questo periodo, durante il quale i frutti macerati hanno assunto un aspetto cristallino, si procede alla "sbuzzatura" operazione che consiste nel tagliare i frutti a metà privandoli della polpa. Le scorze così' ottenute vengono nuovamente stivate nelle botti, disposte a strati circolari o tagliate in piccoli cubetti. Una volta caricate, le botti vengono riempite nuovamente di acqua di mare e inviate a stabilimenti che effettuano la canditura delle scorze.
Per saperne di più:
Fersini, Giorlando, Tuono - Il Cedro (Citrus medica)- Patron Editore Bologna

2 commenti:

  1. Una curiosità Marcella, che proprietà ha il cedro e che uso si può farne? Può sostituire il limone in cucina? Ciao grazie

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  2. Ciao Audrie, nel testo, cui ho attinto informazioni (V. Forte, Compendio di nuova frutticoltura, Edagricole, 1996) le proprietà mediche per cui il cedro era famoso fanno riferimento all’uso del frutto come antidoto al morso dei serpenti. Per quanto riguarda l’utilizzo al posto del limone, in cucina, è da escludere perché il cedro ha pochissimo succo da spremere. Del cedro, infatti, tolta la buccia, si consuma la parte bianca del frutto, dolce e spugnosa, insieme ad un po’ di spicchio, più aspro. Ciao e grazie

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