venerdì 17 giugno 2011

Genista aetnensis: una specie pioniera

La costante attività vulcanica che caratterizza l’Etna avrebbe dovuto abituare tutti noi che ci viviamo intorno a prendere la vita con filosofia; a non dedicarci con totalizzante impegno unicamente allo svolgimento di attività materiali che ci orpellano l’esistenza, finalizzata, sembrerebbe, all’acquisizione infinita di beni da accumulare, (nell’ordine di precedenza: prima casa; seconda casa al mare; terza casa in montagna; utilitaria per la città; macchinone per i viaggi comodi e chi più ne vuole, più ne metta) perché tutto è labile ed effimero.

Basta un singhiozzo del vecchio vulcano che la cenere emessa ti cancella d’un colpo la partenza in aereo del viaggio low cost, biglietto non rimborsabile; un imprevisto rigurgito della vecchia “muntagna” ti copre di lava la casa in campagna con annesso frutteto e stradella poderale; se ti sei attrezzato spendendo un capitale per essere alla moda sui campi da sci è certo ed assodato che gli impianti di risalita mille volte ripristinati verranno abbattuti ad inizio stagione da un impietoso rollio della mobile superficie vulcanica.
Quando una nera coltre di roccia prende il posto, invadente, delle verdi vallate (Valle del Bove, Val Calanna) delle tue escursioni giovanili non ti resta che aspettare lunghi anni per ritornare a vedervi spuntare qualcosa di verde. E le prime ad arrivare sono le specie pioniere, quelle che se ne infischiano delle comodità di un buon letto di semina ma si accontentano di nere pietre ammassate in modo incoerente tra le cui pieghe trovare un poco d’umidità. 
Pino laricio, ginestra di Spagna (Spartium junceum) e soprattutto Genista aetnensis sono le specie che colonizzano i campi pietrosi preparando il terreno (e non è un modo di dire) alle specie botaniche più schizzinose che vogliono trovare la pappa pronta: querce, faggi e betulle.
Tra tutte la specie dedite a questo duro lavoro la mia preferita è la ginestra dell’Etna, Genista aetnensis, una specie endemica dell'ambiente etneo diffusa sul vulcano sia alle quote più basse, in associazione con boschi di roverella e pino laricio che alle quote altimetriche più elevate, in associazione con pulvini di Astragalus. La specie è una leguminosa (oggi Fabaceae) ed è facilmente riconoscibile da una più comune ginestra di Spagna (Spartium junceum), cui, pure assomiglia, perchè caratterizzata da un portamento arboreo, con corteccia del tronco di colore giallo, foglie equisetiformi e verdi rami, lunghi e flessibili sui quali in estate compaiono fiori gialli papilionati, abbondanti e profumatissimi.













Entrare in un bosco di geniste, in giugno, è esperienza “emozionale”: vista (giallo, giallo ed ancora, lampi di luce gialli), olfatto (profumo intenso, mieloso che ti sembra di essere dentro una caramella ” ambrosoli” ; tatto vellutato (è quanto si prova a passare le mani sui rami flessuosi di genista fiorita partendo dalla base del ramo fino alla cima dello stesso per raccoglierne, staccandoli i fiori). Genista aetnensis è tra le specie pioniere la più adattabile a condizioni pedologiche estreme, il substrato d'elezione è infatti costituito da campi di lava giovane. Per questa particolare rusticità e per l’indubbia bellezza è tra le specie più utilizzate in interventi di rimboschimento e di recupero ambientale in ambiente vulcanico; tuttavia alcuni splendidi esemplari fanno bella mostra di se nel giardino pubblico del comune di Adrano dimostrando che la specie può essere a tutti gli effetti considerata specie da giardino.
Tecnica di propagazione

La riproduzione della ginestra dell'Etna avviene per seme che deve essere raccolto in autunno (novembre, dicembre) su piante adulte, mature ed in buono stato vegetativo. Dentro lunghi legumi falcati, leggermente pelosi che devono essere raccolti secchi, sono contenuti normalmente due semi che devono essere conservati tutto l’inverno per procedere in aprile alla semina, effettuandola o direttamente al suolo o in vaso avendo cura di tenere umido il terreno, in estate.
La specie è endemica dell’Etna ma, sono sicura che le piacerebbe conoscere posti nuovi.

1 commento:

  1. Ciao Marcella, quanto tempo… stavo giusto cercando questa magnifica pianta per introdurla nel mio giardino ma pare non sia facile trovarla in vendita! Magari verrò a prendermela in Sicilia. È sempre un piacere leggerti ❤️

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