giovedì 23 giugno 2011

Lagunaria: l’unica nel suo genere

Da un’isola del Pacifico ad un’isola del Mediterraneo
Le sistemazioni a verde realizzate in aree pubbliche di grande estensione come cittadelle universitarie, parchi urbani, giardini di grandi ospedali, offrono spesso, a chi volesse cercarle, gradite sorprese botaniche. Sarà perché l’impegno economico che tali sistemazioni richiedono è ingente, sarà che è necessario ricoprire ampie superfici, sarà che, in genere il committente pubblico non bada a spese ma è frequente ritrovare specie arboree, più raramente arbustive, che nei giardini privati è difficile reperire. E’ questo, il caso di Lagunaria patersonii, ancora una volta una specie australiana che dall’isola di Norfolk arriva direttamente in Sicilia. Mi è capitato di incontrarla passeggiando con il mio cane all’interno degli spazi a verde della cittadella universitaria catanensis. E’ lì da oltre vent’anni perché la prima foto che le ho fatto risale all’anno 1991 e già allora era un albero non di recente impianto. Ogni inizio estate, quando comincia a fiorire, vado a trovarla sia perché è l’unico esemplare che mi pare di ricordare in giro (oltre quello, istituzionale, presente all’Orto Botanico) sia perché, particolare nel suo genere.
Lagunaria patersonii è, infatti, un bell’albero di medio sviluppo a portamento piramidale, sempreverde, fitto di foglie ovate, coriacee, ricoperte di pruina sulla pagina inferiore. La specie, essendo una malvacea, ha fiori rosati simili all’ibisco che in giugno spuntano abbondanti all’ascella delle foglie; i fiori sono seguiti da frutti a capsule di colore marrone contenenti numerosi semi neri.
Il nome specifico, come dice la letteratura botanica, è dovuto al colonnello Paterson che nel 1856 ne inviò i primi semi in Europa e si ritiene essere l’unica specie appartenente al genere Lagunaria. Nelle zone d’origine questo albero è considerato specie adatta a sopportare la salinità e il vento delle zone marine; non presenta problemi di adattamento ai diversi tipi di terreno, al caldo e, mi dicono, anche al freddo. Più di così che si vuole? Invece dei soliti tre Cocos nucifera, tre, messi vicini vicini per fare massa, come è ormai consuetudine nelle sistemazioni a verde fatte al risparmio, non appena ne avremo l’occasione mettiamo una sola specie arborea: Lagunaria, che sia unica nel suo genere.




 

21 commenti:

  1. Ciao Marcella

    grazie di essere passata sul mio blog, vivi in una regione davvero meravigliosa, ricca di vegetazione straordinaria!
    a presto e buon we
    simonetta

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    1. Alberelli di lagunaria presenti sul lungomare di San Foca in Puglia

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    2. Salve, mi sapete dire se il baccello che contiene i semi di questa pianta presenta, al suo interno, delle spine sottili come lana di vetro?

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    3. Si, una volta raccolti i frutti li ho conservati nella tasca di un pantalone estivo: gamba e pantaloni ne hanno molto risentito.

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  2. Grazie per avere lasciato un commento; è più bello fare verde se si è “insieme” ad altri appassionati.

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    1. io solo oggi ho scoperto il nome di questa bellissima pianta c'è l'ho da circa 5 anni riprodotta da seme che pre da un albero grandissimo in proprieta' privata e devo dire che mi colpi subito per il portamento bello forte il fogliame coriaceo e i suoi bellissimi fiori che bisogna maneggiare con attenzione quando seccano perche' urticanti un saluto a voi

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    2. La Lagunaria non è specie molto conosciuta ed è un peccato perché, adesso che è in fioritura è molto gradevole. E'vero i fiori sono un poco urticanti ma.. basta saperlo e regolarsi di conseguenza

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  3. Ci sono molti esemplari di lagunaria nella Mostra d'Oltremare a Napoli. La mostra è finalmente aperta al pubblico; oggi ho chiesto a dei giardinieri il nome delle piante che non conoscevo e, rara fortuna, ino di loro me lo ha saputo dire!

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    1. Un parco molto bello quello dove si svolge la Mostra a Napoli e in tale contesto la Lagunaria non poteva mancare; grazie tante, dunque, per la segnalazione. PS... ci sono anche i bravi giardinieri!

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  4. Sai che giusto ieri ho portato la macchina da un meccanico in un posto non molto di passaggio vicino all'ospedale civico per l'installazione dell'impianto satellitare per l'assicurazione; dato che dovevo attendere non poco mi son messo a girare e ho riconosciuto parecchi "celtis australis" (fioritura insignificante, ma con le sue eleganti foglie 'allungate' e per il portamento e la sua perfetta regolarità è uno degli alberi che amo di più), che tuttavia si alternavano ad altri alberi, anch'essi eleganti, con frutti strani e pieni di semi simili a quelli del melograno..
    Ero pronto a ..chiederti soccorso (avevo preso un frutto che ho ancora nel giubbotto!), ma poi m'è venuto il sospetto che si trattasse proprio delle Lagunarie, uno degli ultimi "alberi stradali" che sono riuscito a riconoscere qui a Palermo, con alcuni esemplari vicno all' "Ospedale dei bambini". Ovviamente in questo periodo non avevano alcun fiore rosa, ma l'albero ha un bellissimo aspetto in ogni caso e frutti e semi sono assai particolari!
    ciao
    Jan Mariscalco

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    1. Jan, mi piacerebbe assai girellare con te a Palermo per alberi

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  5. Grazie, io questa pianta ce l'ho da tantissimi anni ma non ne conoscevo il nome.molti anni fa ho raccolto i suoi semi a Casablanca ,in Marocco , e l'ho cresciuta con amore perchè è stupenda.

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    1. Grazie a te per avere condiviso con me questa tua esperienza

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  6. È vero sono delle bellissime piante,impegnative solamente dopo la fioritura infatti è necessario eliminare i loro frutti per evitare l inconveniente delle relative e fastidiose spine contenute nel loro interno ( simili a quelle del fico d india).

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    1. Hai proprio ragione; oggia mar e ne ho raccolto un frutto secco e l'ho messo nella tasca dei pantaloncini per portare a casa i semi: mal me ne incolse, mi sono spinata mani e gamba

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  7. Io ne ho una molto bella in un giardino vicino al mare ma la sto per eliminare in quanto con i bambini piccoli il contenuto dei semi è pericoloso e non è pensabile eliminare manualmente tutti i frutti.

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    1. Sarebbe un peccato….nel verde pubblico ce n'è tante e i frutti se non toccati non danno fastidio; forse bisognerebbe insegnare ai bambini come per il fico d'india di non aprire i frutti che hanno delle spine piccole, piccole e assai fastidiose

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  8. Grazie per le informazioni non conoscevo la Lagunaria ma visto che me ne hanno regalata una volevo conoscere come coltivarla

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  9. Quando si aprono le bacche meglio evitare stendere panni nelle vicinanze specialmente in giornate ventilate, vi ritroverete le spine addosso con grande fastidio.

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  10. Quanto tempo impiega a diventare grande e quindi alto circa 10 metri come previsto dalla specie.. ??
    Grazie anticipatamente!

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