domenica 4 settembre 2011

Nelumbo nucifera : soluzione quiz botanico "agosto 011"

NELUMBO NUCIFERA  
Nelumbo nucifera o loto indiano è specie palustre originaria dell’Africa boreale e dell’Asia tropicale; caratterizzata da grandi foglie peltate a lamina tondeggiante ricoperte da un rivestimento ceroso idrorepellente, ha fiori estivi di grande diametro e altezza che presentano un pistillo appiattito di colore giallo oro ricoperto da lunghi stami e da grossi fori circolari che persiste a lungo, una volta secco, attaccato al rizoma commestibile. I grandi fiori sono profumati e durano un solo giorno.


Sito di reperimento
Il loto ha un profondo significato religioso per gli indù e i buddisti simboleggiando la bellezza, la purezza e la divinità. Per gli induisti infatti, la Dea Lakshmi, consorte di Vishnu , eterea come la fortuna e il benessere che rappresenta, viene spesso dipinta seduta su un fiore di loto e tra le mani le scorre un fiume di monete. Anche quasi tutte le divinità del buddhismo sono rappresentate sedute sui fiori di loto che ne simboleggiano la purezza; i molteplici petali dei suoi fiori rappresentano, infatti, la molteplicità degli universi sui quali regnano le divinità raffigurate.

 E’ del 1973 la canzone “Clinica Fior Di Loto Spa” del complesso italiano Equipe 84 (musica e testo di Maurizio Vandelli). La canzone racconta la storia di un uomo che si risveglia in una clinica psichiatrica e lentamente inizia a ricordare il motivo per cui si trova rinchiuso e cioè l'uccisione della moglie e del suo amante.


In autunno in Cina si festeggia la luna; è un giorno in cui si mangiano e si regalano tradizionalmente le torte della luna fatte con pasta di semi di loto e rossi d'uovo di anatra salati. Il popolo cinese ritiene che il loto sia un cibo molto salutare, infatti, come confermano recenti studi è ricco di fibre, vitamina C, potassio, tiamina, riboflavina, vitamina B6, fosforo, rame e manganese e contiene pochi grassi.

I semi di Nelumbo sono delle nocule di un frutto multiplo molto duro impermeabile all’acqua e all’aria e la tradizione vuole che possano rimanere vitali per secoli. La prova scientifica della loro leggendaria longevità è stata effettuata nel 1995 su semi di loto reperiti sul letto asciutto di un antico lago nella Cina nord-orientale che analizzati con tecniche di spettrometria hanno evidenziato un’età di circa 1300 anni, riuscendo perfettamente a germogliare.

Le fibre ricavate dal loto sono utilizzate per la tessitura di stoffe con cui vengono realizzati gli abiti dei monaci buddisti di alto rango. Recentemente l’azienda italiana “Loro Piana” ha avviato un progetto in Birmania, con le popolazione locali, per la realizzazione di tessuto per sartoria ricavato dai gambi del fiore di loto. Essi vanno raccolti, rullati e filati entro 24 ore per evitare l'essiccamento con speciali tecniche usate e tramandate dalle popolazioni locali da secoli; si ritiene che in un mese si potranno produrre massimo 50 metri di tessuto con il quale realizzare giacche dal costo di circa 4000 euro l’una. Sono necessari 32.000 steli di lotus per produrre un metro di stoffa.

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