Ogni piazza di città mediterranea ne ha qualche esemplare; un enorme alberone con una bella chioma a foglie coriacee, verdi sopra e tomentose e color ruggine sotto e possenti radici colonnari che scendono giù dai rami, riunendosi in fasci aerei sempre più grossi per diventare, giunti al suolo, sostegno alla chioma o per correre nervosi, come radici tabulari, sopra il selciato, aggrovigliandosi ad ogni asperità del terreno. Un luogo per foto turistiche a ricordo della città, palestra d’ardimento per bambini arrampicatori o luogo su cui giovani scriteriati scrivono con i pennarelli indelebili insulse frasi d’amore. Un gigante arboreo che fa dire ai non addetti ai lavori “Chissà quanti anni avrà quest’albero così gigantesco”.
In realtà le dimensioni non dipendono dall’età , infatti, la maggior parte degli esemplari presenti nei parchi italiani non supera, in genere, il secolo di vita; ma, a Palermo, è possibile vedere i primi esemplari di Ficus magnolioides introdotti in Italia nella prima metà dell’ottocento dal direttore dell’Orto Botanico dell’epoca, Vincenzo Tineo. La specie era allora nota botanicamente con il nome di Ficus nervosa ed alcune piantine, prelevate da un vivaio francese, furono introdotte a Palermo, per provarne la coltivazione in alcuni giardini privati come Villa d’Orleans ed, in seguito, all’Orto Botanico. Qualche anno dopo, al momento di dovere realizzare la sistemazione di Piazza Marina (1862-1863), l’architetto Basile su consiglio di Tineo inserì alcuni giovani esemplari di questa nuova specie al centro della costruenda piazza con l’idea di contornare visivamente, con una quinta sempreverde, la chiesa della Catena e il Palazzo dello Steri ivi presenti. Vai a sapere che nel clima mite della città siciliana i Ficus cresceranno a dismisura mandando a monte lo studio prospettico del famoso architetto.
Uno dei tre ficus oggi presenti, in 150 anni è diventato l’esemplare esotico più grande d’Italia con i suoi 25 metri d’altezza, 21 metri di circonferenza ed i 50 metri della chioma e gli fa buona compagnia per dimensioni l’esemplare dell’Orto botanico la cui chioma occupa una superficie di 1200 mq.
La specie, identificata inizialmente come Ficus nervosa, crescendo a dismisura comincia ad evidenziare caratteri botanici peculiari tanto che agli inizi del novecento Antonio Borzì, nuovo direttore dell’Orto botanico di Palermo, chiama la specie Ficus magnolioides per la somiglianza delle foglie a quelle della Magnolia grandiflora con la quale il ficus viene spesso confuso. I ficus, in genere nei luoghi di origine (per il Ficus magnolioides è l’Australia) sono considerate specie epifite cioè piante che crescono sopra un’ altra pianta senza tuttavia esserne parassite. I semi trasportati dagli uccelli, che ne sono ghiotti, vengono rilasciati nelle parti alte delle chiome di altri alberi dove germinano; con la crescita la giovane pianta produrrà radici aeree che nella corsa verso il basso si attorcigliano intorno al tronco della pianta ospite che in breve verrà completamente fagocitata.
Ecco perché i Ficus magnolioides insieme a poche altre specie come ad esempio Ficus aurea sono noti come ficus strangolatori (necat-plantas).
C'è inoltre da rilevare che la specie, nota a metà ottocento come Ficus nervosa, ribattezzata agli inizi del novecento Ficus magnoliodes Borzì è divenuta, agli inizi del duemila, Ficus macrophylla subsp, columnaris; per il futuro si vedrà!
In realtà le dimensioni non dipendono dall’età , infatti, la maggior parte degli esemplari presenti nei parchi italiani non supera, in genere, il secolo di vita; ma, a Palermo, è possibile vedere i primi esemplari di Ficus magnolioides introdotti in Italia nella prima metà dell’ottocento dal direttore dell’Orto Botanico dell’epoca, Vincenzo Tineo. La specie era allora nota botanicamente con il nome di Ficus nervosa ed alcune piantine, prelevate da un vivaio francese, furono introdotte a Palermo, per provarne la coltivazione in alcuni giardini privati come Villa d’Orleans ed, in seguito, all’Orto Botanico. Qualche anno dopo, al momento di dovere realizzare la sistemazione di Piazza Marina (1862-1863), l’architetto Basile su consiglio di Tineo inserì alcuni giovani esemplari di questa nuova specie al centro della costruenda piazza con l’idea di contornare visivamente, con una quinta sempreverde, la chiesa della Catena e il Palazzo dello Steri ivi presenti. Vai a sapere che nel clima mite della città siciliana i Ficus cresceranno a dismisura mandando a monte lo studio prospettico del famoso architetto.
Uno dei tre ficus oggi presenti, in 150 anni è diventato l’esemplare esotico più grande d’Italia con i suoi 25 metri d’altezza, 21 metri di circonferenza ed i 50 metri della chioma e gli fa buona compagnia per dimensioni l’esemplare dell’Orto botanico la cui chioma occupa una superficie di 1200 mq.
La specie, identificata inizialmente come Ficus nervosa, crescendo a dismisura comincia ad evidenziare caratteri botanici peculiari tanto che agli inizi del novecento Antonio Borzì, nuovo direttore dell’Orto botanico di Palermo, chiama la specie Ficus magnolioides per la somiglianza delle foglie a quelle della Magnolia grandiflora con la quale il ficus viene spesso confuso. I ficus, in genere nei luoghi di origine (per il Ficus magnolioides è l’Australia) sono considerate specie epifite cioè piante che crescono sopra un’ altra pianta senza tuttavia esserne parassite. I semi trasportati dagli uccelli, che ne sono ghiotti, vengono rilasciati nelle parti alte delle chiome di altri alberi dove germinano; con la crescita la giovane pianta produrrà radici aeree che nella corsa verso il basso si attorcigliano intorno al tronco della pianta ospite che in breve verrà completamente fagocitata.
Ecco perché i Ficus magnolioides insieme a poche altre specie come ad esempio Ficus aurea sono noti come ficus strangolatori (necat-plantas).
C'è inoltre da rilevare che la specie, nota a metà ottocento come Ficus nervosa, ribattezzata agli inizi del novecento Ficus magnoliodes Borzì è divenuta, agli inizi del duemila, Ficus macrophylla subsp, columnaris; per il futuro si vedrà!
è l'albero più bello che io abbia mai visto! Ci sono anche a Siracusa, non sapevo cosa fossero, ora lo so! grazie :)
RispondiEliminaSi, hai ragione, è un albero bellissimo ! Tutto il meridione ne ha begli esemplari; in grandi piazze o sul lungomare dove non ci sono problemi di spazio. Ti ringrazio per il tuo commento. Ciao
EliminaSi Penna. Ci sono foto che dimostrano che questi ficus nella piazza aretusa di siracusa, risalgono al 1907. Ve ne sono 4 nei 4 angoli del piazzale i cui rami si intrecciano fra loro. Il pu to piu fresco in citta', specie in questo torrido luglio!
EliminaHo avuto il piacere di incontare due bellissimi esemplari della nobile famiglia, abitanti sulla Collina di Posillipo, occupanti un angolo panoramico del Golfo di Napoli, uno scorcio tra i più luminosi della TERRA: è proprio la LUMINOSITA', più d'ogni altro fattore ambientale, l'elemento determinante di co-tanta bellezza.
RispondiEliminaUn saluto cordiale a tutti.
Massimo Freschi (dottore agronomo), Napoli
e-mail: massimo.freschi3@tin.it
Grazie Massimo per essere passato a trovarmi. Viviamo in terre storicamente, climaticamente e dunque anche botanicamente molto simili; se vorrai propormi piante o luoghi della tua zona sarò ben felice di parlarne insieme.
EliminaSCUSATE, SAPETE QUALCHE VIVAIO DOVE COMPRARE IL FICUS MAGNOLIOIDES.
RispondiEliminaDipende da dove abiti ma in tutti i grandi vivai piante di Ficus macrophylla non possono mancare
EliminaMARCELLO ABITO IN SICILIA, HO GIRATO TANTI VIVAI, MA NON SE NE TROVANO
RispondiEliminaIl vivaio Faro a Catania ha il ficus in catalogo anche se lo chiama con la vecchia nomenclatura di Ficus magnolioides: http://www.piantefaro.com/it/; mi darò da fare per trovare altre indicazioni
EliminaOK ORA PROVO MARCELLA, GRAZIE
RispondiEliminaSalve a tutti sto cercando un esemplare adulto da acquistare mi potete consigliare un sito o un vivaio? Grazie
RispondiEliminaConosco un privato che vuole vendere un esemplare adulto. Lei è ancora interessato? Mi occorre in caso un suo contatto per invio di foto.
EliminaLe indicazioni sono le stesse dei precedenti commenti; ritengo che in Sicilia i grandi vivai Faro a Giarre (Ct) a cui aggiungerei i vivai Torre di Milazzo sono i più quotati per trovare esemplari di buon sviluppo in vaso
RispondiEliminavendo esemplare adulto ficus magnolia, poco più di 100 anni, che si trova in provincia di Catania. Aspetto se interessato suo contatto
RispondiEliminase hai venduto la pianta mi potresti far sapere il suo valore? devo fare una stima. Mi sarebbe utile sapere anche come è andato l'espianto ..
RispondiEliminampalomba@me.com
RispondiEliminaSalve a tutti, dopo aver visto gli esemplari dell'orto botanico e di Piazza Marina a Palermo, ne sono rimasto letteralmente incantato. I semi presenti nei frutti sono sterili perché non esiste in Italia l'unica ape al mondo in grado di fecondare i piccoli fiori presenti dentro i fichi, il suo nome é Pleistodontes Frogatti e vive solo in Australia e alle Hawaii. Per riprodurre la pianta si può provare con le tecniche di talea oppure margotta. Nel giugno 2019 ho seminato 200 semi acquistati da un venditore eBay australiano. Ne sono nati solo 2 esemplari di cui uno solo é sopravvissuto. Oggi é in un vaso di terracotta da 29 cm, ha solo 11 mesi di vita ed é alto già 65 cm. Sono palermitano di nascita ma abito a Verona per lavoro, quindi per il momento lo tengo in casa da ottobre a maggio e fuori in giardino da giugno a settembre. Gli somministro concime liquido per piante verdi diluito nelle irrigazioni che sono mensili d'inverno e settimanali d'estate. A differenza di altri ficus ama il sole diretto ma il vaso va tenuto al fresco. La cosa assurda é che, nonostante la tenera età, dal tronco emana già le tipiche radici aeree che giungendo al suolo si propagano nel terriccio del vaso e aumentano di diametro! Ha foglie di un magnifico verde smeraldo ... é proprio uno spettacolo incredibile! Sembra divorare le terra! In meno di un anno di vita ho dovuto rinvasarlo ben 2 volte perché le radici uscivano fuori dal vaso!
RispondiEliminaBello! Seguiamone insieme la sua evoluzione, tienici aggiornati
RispondiEliminaa cagliari vi sono bellissimi esemplari in piazza amendola e piazza matteotti. se non erro anche ai giardini pubblici.
RispondiEliminacredo siano della stessa varietà anche due ficus messi a dimora in grandi vasi ai lati dell'ingresso dello stabilimento balneare IL LIDO negli scorsi anni!
col tempo le radici hanno letteralmente spaccato i vasi aggredendo il terreno sottostante ed ora si presentano con la base A CILINDRO ahahah.
ingrandite le immagini qui su maps. qui quello a destra:
210 Viale Lungo Mare Poetto
https://maps.app.goo.gl/h7hVdcy6VXDd35Br9
nb: anche se vi somigliano non dovrebbero essere i retusa, presenti invece in piazza giovanni giovanni XXIII.
per moltiplicarli come bisogna fare? talee o drupe?
Farei da seme
RispondiEliminaSalve, forse potete aiutarmi, hanno donato alla nostra scuola questo ficus, è una talea dell'albero di Falcone, tutto andava bene, aveva cacciato anche dei germogli nuovi, poi ha cominciato ad annerire le foglie e a perderle. Inizialmente questo processo era lento, una foglia ogni 15 giorni da ieri invece in una notte le ha completamente perse quasi tutte. Siamo disperati, potete aiutarci a salvarlo
RispondiEliminaSono tante le variabili da analizzare per cercare di dare spiegazione al problema e poche di mia conoscenza: cominciamo dal luogo, siamo in Sicilia (a Palermo) o altrove? La talea regalata è in vaso o già in piena terra; gli apporti idrici sono stati adeguati? E' in pieno sole o all'ombra? Spesso le piante muoiono senza apparente motivo, quest'estate (torrida) mi è morta una pianta di ficus appartenuta a mia nonna, in vaso da oltre trent'anni. Perchè mi sono chiesta? Acqua come al solito, caldo molto più del solito, naturale senescenza ma ho sempre concimato regolarmente. Ah, saperlo! Non rimane nel suo caso che aspettare il prossimo anno, continuando ad accudire la talea (senza esagerare con l'acqua) per vedere se il ficus si riprenderà
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