Tipi da Orto
Non si tratta di una nuova pagina del blog dedicata all’ orticoltura; l’Orto di cui parlo è l’"Orto botanico", luogo di culto dove osservare, studiare, fotografare il meglio delle potenzialità vegetali di un determinato ambiente senza necessariamente curarne l’estetica, gli accostamenti di forme e colori come si fa nei giardini. Si imparano tante cose negli Orti Botanici che avendo funzione scientifica e didattica hanno spesso splendide tabelle esplicative che spiegano le caratteristiche botaniche e d’uso delle piante collezionate, esemplari spesso rari, riparati dentro serre, che è difficile coltivare altrove. In questa rubrica, perciò, parlerò di loro, dei “tipi da Orto”, specie botaniche veramente speciali che solo negli Orti Botanici è possibile trovare.Parmentiera alata
Dove trovarla: Orto Botanico di Palermo: serra M. Carolina.
L'esemplare di Parmentiera alata presente all’Orto Botanico di Palermo è un esile alberello dal tronco contorto e corteccia grigiastra posto al riparo della serra monumentale dell’Orto; la specie, infatti, tipica delle regioni aride dell’America tropicale soffre già a temperature inferiori ai 14-17 °C. Secondo una recente revisione tassonomica (GRIN), il genere Parmentiera appartenente alla famiglia delle Bignoniaceae, è oggi classificato come Crescentia, nome che è stato attribuito in onore dell’italiano Petrus de Crescentis (1230-1320) autore bolognese di antichi testi di agricoltura; ne fanno parte solo sei specie originarie di paesi presenti nella fascia equatoriale del nuovo mondo, sino alla Florida. Tutte le specie appartenenti al genere sono cauliflore cioè caratterizzate dal fiorire e fruttificare non sui germogli ma direttamente sul tronco e sulle branche principali; i frutti di Crescentia alata e Crescentia cujete (a foglie lanceolate) sono sferici e di grosse dimensioni tanto da raggiungere in alcune varietà coltivate i 40 cm di diametro; per questa particolarità vengono chiamati, nei paesi d’origine, alberi dei bicchieri o alberi zucca.
Crescentia alata è un albero di medie dimensioni alto sino a quindici metri, dal tronco esile e spesso contorto adatto ad ospitare con successo piante epifite come orchidee e felci; ha foglie trilobate, digitate e con un picciolo alato a cui è dovuto il nome specifico; la disposizione crociata delle foglie colpì molto i conquistatori spagnoli che lo considerarono un segno propiziatorio per la spedizione di conquista intrapresa. I fiori sono grandi, campanulati e si aprono di notte per attirare gli impollinatori che, nei territori d’origine, sono piccoli pipistrelli. I frutti, di forma sferica sono grossi come palle di cannone ed hanno un epicarpo che una volta secco acquisisce consistenza legnosa; da verdi, i frutti rimangono attaccati molti mesi sulla pianta, che ne può produrre anche un centinaio, prima di virare di colore e cadere. Per le popolazione indie che chiamano la specie "Morrito" o "Tecomate", la parmentiera aveva, nel passato, una notevole utilità in quanto il duro epicarpo dei frutti una volta svuotato forniva recipienti di vario genere; frutti ancora verdi venivano anche incisi con disegni e decori che rimanevano indelebilmente impressi quando la scorza si induriva. Oggi, oltre che a scopo ornamentale e turistico, i frutti di crescentia sono utilizzati per la produzione di strumenti musicali come le maracas. Tra le curiosità ritrovate sul web: sino al 1800 la moneta ufficiale delle isole Hawai erano le zucche non solo derivanti da cucurbitacee ma anche da alberi del genere Parmentiera. Ancor oggi la moneta nazionale di Haiti è chiamata “Gourde”: zucca vuota, appunto.
Parmentiera sp. |
Oh! Grazie! Non la conoscevo. Incredibile! Buona Pasqua!!
RispondiEliminaCiao e grazie di essere passato a salutarmi. Buona Pasqua anche a te.
RispondiEliminaCiao Marcella,
RispondiEliminagrazie per le info. Pensi sia possible richiedere qualche frutto della Parmentiera Alata alle autorità dell' Orto?
Direi che "tentar non nuoce" anche perchè gli Orti, in genere, tendono a monetizzare vendondo semi ed altro. Se ci riesci, fammi sapere.
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