venerdì 17 agosto 2012

Scilla peruviana, una bulbosa mediterranea

Scilla peruviana
Il genere Scilla, oggi classificato come appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, comprende bulbose rustiche tipiche, allo stato spontaneo, degli incolti ruderali di aree caldo aride del Mediterraneo come Spagna meridionale, Portogallo, Algeria ed Italia meridionale soprattutto Sicilia ed isole minori.

Oncostema sicula sinonimo di Scilla sicula
Le diverse specie sono dotate di piccoli bulbi tunicati, arrotondati, biancastri, con foglie basali lineari, piane, di un bel verde lucido. Lo scapo fiorale porta numerosi fiori campanulati generalmente azzurri o blu ma anche bianchi e rosati. Sono piante senza pretese che si adattano ad essere utilizzate in giardino in gran numero, in angoli rocciosi o ai margini di zone ombreggiate soprattutto in estate; prediligono terreno sabbioso, ben drenato; i bulbi si piantano in autunno e possono rimanere in sito più anni anche se ogni tanto è conveniente diradare.

Il Genere Scilla che deve il nome ad una parola greca che vuole dire ferire, nuocere in riferimento alla velenosità dei bulbi, è conosciuto sin dall’antichità. Il nome del genere ricorda il mito di Scilla (colei che dilania) e Cariddi (colui che risucchia), vortici infernali che terrorizzavano i naviganti in transito sulle acque procellose dello Stretto di Messina.
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Scilla, in particolare, come vuole la leggenda, era una bella ninfa trasformata in mostro dalla maga Circe invidiosa dell’amore per Scilla del dio marino Glauco; rifugiatasi sulle coste calabre in un anfratto proteso sullo stretto, con rabbia e ferocia dilaniava ogni navigante di passaggio tranne Ulisse che pur di vedere i due mostri si fece legare all’albero della nave tappandosi le orecchie con la cera per non sentire il richiamo delle sirene. Così Scilla viene descritta nel racconto di Omero:
Odissea, XII
Scilla ivi alberga, che moleste grida
Di mandar non ristà. La costei voce
Altro non par che un guaiolar perenne
Di lattante cagnuol: ma Scilla è atroce
Mostro, e sino a un dio, che a lei si fesse,
Non mirerebbe in lei senza ribrezzo,
Dodici ha piedi, anteriori tutti,
Sei lunghissimi colli e su ciascuno
Spaventosa una testa, e nelle bocche
Di spessi denti un triplicato giro,
E la morte più amara di ogni dente.
La scilla era molto nota agli antichi che le attribuivano poteri terapeutici; veniva utilizzata, soprattutto, per favorisce il riassorbimento di edemi e aumentare la tensione arteriosa, rallentando il polso e promuovendo la diuresi, analogamente alla digitale alla quale solitamente veniva associata (Florario A. Cattabiani, pag. 255). A Roma per San Giovanni ci si incoronava con varie erbe tra cui la Scilla e Plinio riferisce che Pitagora ne appendesse i bulbi all’architrave della porta come rimedio contro tutti i mali.

La specie di maggiore importanza botanica è Scilla peruviana, di origine mediterranea nonostante l’attributo specifico che ne indicherebbe un’origine sud americana; in realtà tale errata attribuzione specifica si deve ad un probabile errore attribuito al grande Clusius che nel 500 descrisse la specie avendone ricevuto dei campioni giunti per mare e ritenendoli erroneamente provenienti dal nuovo continente, recentemente scoperto.
particolare di Scilla peruviana
Guglielmo Scilla è un famoso video blogger italiano che con lo pseudonimo di Willwoosh ha spopolato con il suo canale Gu tube su YouTube. Nel 2011 il suo canale di video di parodie giovanili è risultato essere il più visitato in Italia e con il maggior numero di iscritti.



Nella serie di francobolli italiani dedicata alle località turistiche d’Italia, il valore emesso il 30 marzo 1979 è dedicato alla cittadina calabra di Scilla, importante località balneare posta a nord di Reggio Calabria.


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