giovedì 22 novembre 2012

Fichi d’India : come pulire e gustare i “bastardoni”

Ci sono alcuni alimenti che sono talmente tipici di una regione o di un paese che ne diventano quasi l’emblema; basta dire mortadella e si pensa a Bologna, pastiera vuole dire Campania, la cotoletta è certamente alla milanese e non c’è altro alimento come la soppressata che sia per me sinonimo di Calabria. Quando si dice fichi d’india sfido chiunque a non pensare alla Sicilia e non solo come componente vegetale spontanea onnipresente in tutti i paesaggi di campagna o di mare dell’isola ma anche come frutta da tavola che in estate e in autunno rappresenta il gustoso completamento del pasto di una tipica famiglia siciliana.
Il fico d’india (Opuntia ficus indica) è specie che oltre a realizzare una produzione estiva di frutti dolci e carnosi, se forzata, produce in autunno frutti chiamati commercialmente “bastardoni” . Sono frutti più grossi del normale ottenuti attraverso una tecnica colturale chiamata “scozzolatura”. All’inizio dell’estate, subito dopo la fioritura si procede alla eliminazione di tutti i fiori e delle pale di un anno; l’ opunzia, stressata, provvederà ad effettuare una seconda fioritura con un minor numero di fiori dai quali matureranno frutti tardivi, maturati in un periodo più piovoso, più radi e dunque più grossi, pronti per il consumo in novembre, dicembre.
Il frutto del fico d’india è una bacca con buccia e polpa di colore verde, gialla o rossa a seconda della varietà; la buccia è ricoperta da alveoli di spine gialline, sottili, che si staccano facilmente svolazzando di qua e di la in attesa di conficcarsi su qualche parte esposta del tuo corpo; per accedere alla polpa croccante e succosa del frutto è necessario affrontare la cosa sapendo che di sicuro qualche spina arriverà a destinazione.

  Istruzioni per l’uso
1: Munirsi di guanti (meglio se di gomma) per maneggiare i frutti con relativa sicurezza
  2:Lavare abbondantemente i frutti sotto un potente getto d’acqua corrente
 
3: Procedere al taglio trasversale delle buccia cominciando dalle estremità del frutto
 

4:Praticare un taglio longitudinale incidendo la buccia senza intaccare la polpa 
 5:Sollevate i lembi dell’incisione e tirandoli verso il basso scollare la polpa del frutto dalla buccia
 6:Afferrare il frutto e tirare per separarlo completamente dalla buccia
7:Evitare di maneggiare i frutti con le mani che indossano i guanti utilizzati per togliere la buccia perché le spine passeranno rapidamente dal guanto al frutto e con la stessa velocità vi si conficcheranno sulle labbra o peggio, come  mi è successo una volta, sul palato.
Guardate anche quest'altro piatto di fichi d'india
Ulteriori avvertenze
Se non siete stati abituati a mangiare fichi d’india sin da bambini, al primo morso della polpa croccante, quando vi sentirete riempire la bocca di piccoli semi legnosi, avrete l’impulso di sputarli fuori uno ad uno; fatevi forza e dopo una sommaria masticazione ingoiate il tutto, senza distinzione. Se poi il frutto vi piace (e vi piacerà di sicuro) non fate come con le ciliegie, un frutto tira l’altro: i fichi d’india sono molto costipanti e non è certo il caso di esagerare. Dopo avere mangiato fichi d’india che contengono elevate quantità di tannino chiudete il pasto senza consumare altro cibo perché ogni altro alimento o bevanda avrà gusto metallico assai poco gradevole
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 Guarda anche quest post dal titolo: opuntia-ficus-indica-il-pane-dei-poveri

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