La thevetia si presenta come un arbusto o piccolo alberello con rami flessibili e divergenti che portano foglie lucide, lineari, ristrette all’apice e con il bordo fogliare rivolto leggermente verso l’alto.
In estate in cima ai rami compaiono gruppi di fiori riuniti a mazzi dalla forma ad imbuto con cinque petali sovrapposti di colore giallo intenso (ma ce ne sono varietà anche di colore bianco e pesca) che si evolvono in drupe globose di colore verde oliva contenenti semi di forma tozza, lenticolare di colore bruno. La thevetia si riproduce facilmente per seme e si presta ad essere coltivata in vaso.
La specie è dedicata al monaco francese André Thevet che nel 1557 effettuò un avventuroso viaggio in Brasile per il quale divenne celebre e che descrisse nel suo libro: Les Singularitez de la France Antarctique, autrement nommee Amerique: (et) de plusieurs Terres (et) isles decouvertes de nostre Temps (Le singolarità della Francia Antartica, altrimenti detta America: e di numerose Terre e isole scoperte ai nostri tempi). Il genere comprende specie velenose come quasi tutti gli altri generi appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae (Oleandro, Allamanda, Acokanthera) . Tutti i tessuti della pianta emettono un lattice bianco molto velenoso perchè contengono un glucoside chiamato thevetina, caratterizzato da elevata tossicità, la cui presenza si concentra nei semi. Da un resoconto della BBC di qualche anno fa nello Sri Lanka al consumo di semi di Thevetia si attribuiva un alto numero di casi di suicidio sia per la facilità di reperimento dei semi, visto che la specie cresce spontanea ai bordi delle strade, sia che per la loro elevatissima tossicità; basta, infatti, l’ingestione di un solo seme per causare la morte.
Anche agli indigeni delle regioni tropicali era ben conosciuta questa caratteristica dell’intera pianta che veniva usata per confezionare potenti veleni impiegati sia i per la pesca che per avvelenare le frecce. Nonostante la pericolosità della specie, la thevetina in dosi adeguate veniva utilizzata nella medicina popolare praticata da sciamani come cardiotonico e come rimedio per abbassare la febbre. I semi della thevetia hanno una forma assai particolare tanto da essere considerati, in India, dei talismani portafortuna da utilizzare per realizzare amuleti o da tenere in tasca e rigirare tra le dita. Post in formato PDF |
salve o un albero di oleandro giallo non sapevo che era cosi velenosa di recente o toccato i semi con il suo latticino o corso un grave rischio o sono ancora in pericolo
RispondiEliminaNon drammatizziamo, il lattice di queste piante è tossico per ingestione; per contatto può dare irritazione, soprattutto agli occhi ma in genere, basta lavarsi per bene con acqua e sapone.
EliminaMa è vero Provocano la morte se si ingeriscono?
RispondiEliminaPurtroppo si, soprattutto i grossi frutti delle piante di thevetia cresciute nei luoghi di origine come riporta questo testo reperito su Google India: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1046/j.1365-3156.1999.00397.x/full
EliminaMa la legna della pianta è perivolosa da bruciare?
RispondiEliminaI donni sono per ingestione quindi, ritengo che il fumo non dovrebbe fare alcun male
EliminaI danni...
RispondiEliminaLa pericolosità del seme ingerito è efficace soltanto quando è ancora verde, o anche se è secco o addirittura ridotto in polvere?
RispondiEliminaRitengo che anche parti di seme secco, contenenti comunque i principi tossici, possono essere dannosi
EliminaNel mio giardino ho due alberi di thevetia, vorrei riprodurne altri per dare più verde, come posso fare? Inoltre, per quanto riguarda la tossicità dei semi, mi preoccupa il mio cane che a volte morde i frutti di quest'albero. Fin'ora non ha avuto problemi, ma potrebbe averli, giusto?
RispondiEliminaLa riproduzione da seme è abbastanza semplice nel senso che i semi hanno buona germinabilità ma certamente ci vuole tempo per avere quel verde che lei desidera; se il frutto non viene inghiottito non dovrebbero esserci problemi ma io direi che è meglio prevenire togliendo d'intorno i frutti caduti.
RispondiEliminabuongiorno il mio oleandro giallo ha fatto delle drupe ...gia hanno colore scure ...per estrarre i semi cosa devo fare e quando ....grazie
RispondiEliminaQuando il frutto diventa marrone è anche facile da aprire per tirare fuori il seme dalla polpa
RispondiEliminaIn quale periodo si interrano i semi?
RispondiEliminaI semi prima di essere interrati devono essere scarificati, raschiando cioè lo strato esterno legnoso con una raspa o con della carta vetrata o tenendoli a bagno in una soluzione con candeggina diluita per 24-48 ore. Io il seme l'ho interrato d'estate e me ne sono dimenticata per ritrovare, poi, una piantina l'estate dopo
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