giovedì 18 aprile 2013

La sera è dolce cosa..

Sulla facciata liberty di una casa vicino la mia c’è una targa; ogni volta che ci passo davanti la leggo e mi vien un sorriso per l’eloquio forbito e lo svolazzo antiquato delle lettere SS incise su pietra nel '27; che roba d’annata, che testo matusa, che vezzo infantile ha avuto il padrone di casa di incidere versi d’autore per proclamare la propria fortunata condizione di possessore di una agiata abitazione.
 
Ma oggi di ritorno a casa dopo un giorno passato al lavoro, mi guardo allo specchio del lento ascensore che sale arrancando al mio piano; ho proprio bisogno di casa, del cane che aprendo la porta mi assale; del figlio sdraiato da ore a guardare la tele, del marito seduto al computer che ascolta la radio aspettando sia ora di cena; aprendo la porta mi viene spontanea una rima da me criticata ma oggi appropriata, incisa su un muro nel ‘27: 
 “La sera è dolce cosa riposar la giornata faticosa nel domestico tetto”. 
 Sarà che sto invecchiando.

 

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