sabato 13 aprile 2013

Ritorno a Valverde, invito alla lettura

Trovo molto gradevole la collana di libri “Scrivere Verde” diretta da Daniele Mongera per l’Associazione Culturale Maestri di Giardino che conta oramai otto titoli a firma dei maestri giardinieri aderenti all’associazione. Sono libricini di agile formato che hanno per me il pregio di potere essere discretamente portati e poi letti nel corso di quelle interminabili riunioni scolastiche dette “Collegio dei docenti” dove, mentre in pochi discettano di POR, C5 e art 9, i più si annoiano mortalmente. Io, invece, non mi annoio perché mi immergo, estraniandomi, nella lettura di questi brevi racconti dedicati alle piante, scritti in modo pragmatico eppure poetico da giardinieri-vivaisti, scrittori per caso, chiamati a raccontare la propria storia. I titoli sono allettanti per un lettore appassionato di cose verdi; “Mille salvie” di Elisa Benvenuti è il primo libro che ho letto, il racconto di un’avventura ed una passione coltivata nel piccolo vivaio Le essenze di Lea; “Cosa c’è Sotto- considerazioni sulla terra” di Diana Pace; come prendersi cura delle piante partendo dalla salute della terra dove i vegetali e tanti altri organismi convivono; “Come un giardiniere” di Paolo Tasini che contiene una selezione dei migliori post del suo blog Attraverso giardini dove si racconta il percorso spirituale, mai convenzionale, su come l’autore sia diventato giardiniere. Per altri due titoli, ”Sulle Palme” di Mirco Bagaloni e “Specimens” di Maria Laura Beretta, non posso parlare perché pur avendoli già comprati non li ho ancora letti.
Posso invece parlare e con piacere del lavoro di Ester Cappadonna, “Ritorno a Valverde” presentato in occasione della manifestazione Ciuriciuri svoltasi a Valverde in Sicilia, lo scorso fine settimana. Conosco Ester e suo marito Francesco, conosco la casa dove è ambientato il racconto, conosco la storia raccontata nel libro per averla direttamente ascoltata da Ester; leggo perciò d’un fiato il racconto pregustandone già una rilettura; il libro non è solo la storia di come sia nata la passione per le piante in una bambina catanese che trascorreva, con la famiglia, l’estate  al fresco nella casa di campagna di Valverde e degli incontri con persone e giardini che hanno segnato la sua vita; è soprattutto la storia di tutte le piante che Ester oggi possiede e vende nella sua casa -vivaio, piante ritrovate sulla scia del ricordo di un profumo, spesso recuperate in giardini abbandonati e subito amate in quanto piante rustiche, di scarse esigenze colturali, che hanno resistito all’abbandono al quale si erano oramai rassegnate; piante una volta immancabili in ogni giardino siciliano di tradizione perché resistenti alla siccità e al caldo estivo: Liriope muscari dalle spighe violette che fanno tappeto sotto due grandi pini del giardino; Freesia alba riscoperta inseguendo il ricordo di un giardino dei tempi di scuola; una specie vagabonda che ti ritrovi a cespi tra pietre ed anfratti ma che se vuoi riprodurre non intende ragione se non se ne conosce il segreto, come ha scoperto Ester anni fa: lasciare perdere i bulbilli e raccoglierne invece i minuscoli semi prima che prendano la  loro strada.
Lachenalia, Tradescantia, Chlorophytum, Freesia, Bergenia, Aspidistra

Ed ancora Amaryllis, Lachenalia, Tradescantia, RuscusBergenia e tante altre ancora; per ogni specie un ricordo, un giardino, un amico che ne ha segnato l’incontro. Mi dice Ester: "Quando Daniele mi ha chiesto di scrivere un libro sul mio giardino-vivaio non sapevo da che parte cominciare sino a che non ho capito che dovevo cominciare dal mio inizio, la casa di Valverde; il giardino della mia infanzia dove sono ritornata ragazza per costruire, insieme a mio marito Francesco, una storia di vita e di lavoro; sulla scia dei ricordi scrivere è stato facile ed in soli due giorni di questo freddo inverno ho scritto il libro". E’ venuto fuori un racconto gradevole per me che conosco luoghi e persone ma ritengo anche per chiunque altro voglia riscoprire, sulla scia dei ricordi di Ester, specie un poco fuori moda che hanno la delicatezza ed il profumo del ricordo delle nostre nonne; piante che  nei giardini moderni, caratterizzati da esigenze di manutenzione sempre più basse, avrebbero tutte la carte in regola per ritornare d’attualità.

6 commenti:

  1. Hi my dear friend Marcella!
    Many thanks for your like on facebook!
    I wish in Esther good luck for the book!
    I with to be best seller!
    Many greetings and kisses
    Ciao

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    1. Χάρη Μάγδα, είστε πολύ ευγενικός? Χαιρετισμούς

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  2. Sarà il prossimo regalo che farò a mia figlia...così poi lo leggerò anch'io. Ciao Marcella.

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    1. Cara Audrie, felice di risentirti! Il libro è una piacevole lettura per riscoprire specie antiche che i nostri ragazzi certamente non conoscono.

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  3. Essendo anch'io, nel mio piccolo, mosso dal desiderio di recuperare ed utilizzare specie "di un tempo", apprezzo moltissimo il lavoro del vivaio Valverde e della sig.ra Cappadonna e nelle recenti manifestazioni (Riccione, Valverde e Salerno) non ho potuto mai fare a meno di visitare il loro spazio espositivo per prendere qualche annotazione o per confrontare le specie che finora ho recuperato.
    A tal proposito, se qualcun'altro ha lo stesso "vizio" consiglio uno sguardo al catalogo in PDF del Vivaio Valverde, un utilissimo bignamino sulle più rappresentative specie ritrovate nei giardini storici siciliani che molto mi ha aiutato nell'identificare alcune piante "antiche" cui non riuscivo a dar nome.

    Gran parte del catalogo l'ho fortunatamente ritrovata da me, nel tempo, ma rimango sempre affascinato da lei, introvabile dalle mie parti: Oncostema (o Scilla), di cui all'Orto Botanico di Palermo, recentemente, ho potuto ammirare numerosi esemplari tra cui la splendida Oncostema Peruviana (in vendita, presso il vivaio Valverde)
    Ah, a tal proposito: Scilla Peruviana, una bulbosa mediterranea

    Cordialmente

    Stefano

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    1. Grazie Stefano per il riferimento al mio post sulla Scilla!

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