Storiella popolare siciliana tramandata oralmente da mia madre
C’era una volta un contadino che possedeva una bella pianta di pero. Ogni anno al primo tepore di primavera il pero si ricopriva di una enorme massa di fiori che faceva pregustare al contadino un buon raccolto. In estate, tuttavia, la delusione era sempre cocente perché il pero non fruttificava. Un anno dopo l’altro era sempre la stessa storia: il pero fioriva ma si ostinava a non produrre neanche un frutto tanto che il contadino, indispettito, decise di tagliare l’albero per ricavarne legna da vendere al mercato. L’intera partita di legname fu acquistata da un falegname che aveva avuto commissionato, dalla parroco del paese, un crocifisso che, una volta ultimato, venne esposto con grande festa sull’altare della chiesa. Dopo breve tempo cominciò a spargersi la voce che il crocifisso facesse miracoli; una domenica dopo l’altra e poi anche ogni giorno della settimana una folla sempre più numerosa di fedeli si radunava a pregare davanti alla chiesa. Il contadino venuto a conoscenza della cosa decise di andare a vedere e giunto davanti all'altare, tra la moltitudine di fedeli, così pensò:
Ora che sei Cristu prisenti
io piru ti sacciu e tu piru mi senti
piri un facisti e miraculi vo fari?
io piru ti sacciu e tu piru mi senti
piri un facisti e miraculi vo fari?
traduzione per i non siciliani
Ora che sei diventato un Cristo, qui presente,
Io pero ti conosco e tu pero mi senti
pere non ne hai fatto e miracoli vuoi fare?
pere non ne hai fatto e miracoli vuoi fare?
al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere.....è tutt'altra storia.
RispondiEliminaBella la storiella e avvalora la teoria sicula per cui dare del "tu si piru" significa che sei sfaticato e improduttivo
Grazie Santi, ci siamo "avvalorati" i rispettivi modi di dire.
RispondiElimina