Questa abitudine dei vivaisti di volere appioppare nomi comuni alle piante, per blandire la curiosità infantile del popolo degli utenti del verde e renderli, così, più propensi all’acquisto, mi riesce indigesta dopo tutta la fatica che ho fatto per mandare a memoria cognome e nome botanico delle diverse specie vegetali. Anche i siti specializzati in giardinaggio sono spesso portati alla banalizzazione: albero del corallo, albero bottiglia, pianta fiamma anche se poi con il termine di “albero corallo” si indicano indistintamente specie diverse come Jatropha multifida, Erythrina crista galli, Erythrina caffra, Berberidopsis corallina e di piante “fiammeggianti” ce ne sono tante sia arboree (Brachychiton acerifolius, Delonix regia) che arbustive (Pyrostegia venusta, Tecoma capensis). Basta che una pianta abbia un fenotipo particolare e le si appioppa subito un appellativo ad hoc; se ad esempio una specie ha grandi foglie e proviene da Africa o Asia non ci si potrà esimere dal chiamarla con l’epiteto suggestivo di pianta “orecchie di elefante”, un nome evocativo capace di colpire l’immaginazione dei neofiti del verde. E anche in questo caso le specie caratterizzate dall’avere grandi orecchie o meglio grandi foglie sono essenzialmente tre: Kalanchoe beharensis, Alocasia macrorrhiza ed Colocasia esculenta.
Kalanchoe beharensis è di origine africana, proviene, infatti, dal Madagascar dove la specie può raggiungere le dimensioni di un piccolo albero succulento; da noi è pianta coltivata in vaso o anche in piena terra dove tuttavia si mantiene non più alta di un metro. A guardare le foglie di Kalanchoe beharensis il titolo di “grandi orecchie” sembra un poco usurpato perché ad andare bene le foglie, non superano i venti di centimetri di lunghezza ma il colore grigiastro e la presenza di una fitta peluria rendono un poco più veritiera la somiglianza.
Alocasia e Colocasia fanno davvero bella mostra di sé con il clima adatto (in piena terra), ma anche in vaso possono essere interessanti aggiunte al proprio balcone.
RispondiEliminaPer i "ladri di piante" come me, se foste interessati, vedendo le foglie di Alocasia, a portare a casa l'ingombrante (ma davvero scenografica) pianta, non fatevi scoraggiare dalla mole. Piuttosto fate attenzione a eventuali rizomi secondari a fil di terreno o fuori da esso (spesso li trovo a parecchi centimetri di altezza se la pianta è molto grande).
Colore bruno, forma e dimensioni simili ad un pugno chiuso. Per ottenere un clone basterà tagliare (o se siete ladri di piante alle prime armi, e senza armi, "ruotare" su se stesso) il rizoma secondario e provvedere successivamente ad interrarlo.
Mantenendo il terreno fresco e sufficientemente umido attecchisce con una certa facilità e per un pò potrete tenere il clone in vaso. Almeno il tempo di trovare una adeguata dimora in piena terra che possa ospitarne l'esuberanza....
Cordialmente, e senza intenzione di fomentare il furto di piante dagli Orti,
Stefano
Sono un'amante delle piante,profana ma le studio moltissimo da sola.Nonsopporto questi nomi che a loro si attribuicono
RispondiEliminaPianta molto bella
RispondiEliminaPianta bellissima che tutti mi invidiamo. Io ne ho tre e ne"fabbrico" per gli amici. Sono impegnative come spazio ma davvero splendide.
RispondiEliminaBuonasera , come faccio a fare una talea o a riprodurre la Kalanchoe beharensis ?
RispondiEliminaLa talea di Kalanchoe si fa da foglia come racconto in questo mio post: https://www.verdeinsiemeweb.com/2013/01/kalanchoe-beharensis-da-isola-ad-isola.html?showComment=1671462586094#c2519054104243185101
EliminaUna pianta bellissima le figlie si stanno ammalando cosa posso fare
RispondiEliminaFai talee da qualche foglia sana per evitare di perdere la specie
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