sabato 8 febbraio 2014

Pummelo, un agrume extra large

Tipi da Orto
Se il nome botanico del pummelo è Citrus maxima o anche Citrus grandis non è certo per caso; le dimensioni di questo agrume sono, infatti, oversize rispetto a quelle di tutte le altre specie appartenenti al genere Citrus.
Citrus grandis pyriformis a confronto con pompelmo ed arancia
L'albero di pummelo è, ad esempio, molto più grande di un qualunque altro agrume, potendo raggiungere, nelle regioni asiatiche d’origine anche 15 metri d’altezza con un’ampia e fitta chioma; le  foglie sono larghe, ovali o ellittiche, pelose lungo le nervature della pagina inferiore e caratterizzate dal possedere un picciolo alato, a forma di cuore rovesciato.
Sito di reperimento
I fiori sono anch’essi molto grandi, con petali bianchi o crema e con il peduncolo fiorale e anche l’ovario ricoperti da una leggera peluria.
Ma è certamente dalle dimensioni del frutto che si comprende il motivo dell’attribuzione specifica.
I frutti, infatti, di forma sferica, ovali o piriformi, leggermente schiacciati alle estremità, hanno un diametro medio di 10-20 cm, che arriva, talvolta, anche a 30 cm per singolo frutto, con un peso fino a 6 kg. Il pummelo ha una buccia del frutto molto spessa, di colore giallo o arancio pallido che ricopre grossi spicchi avvolti da una spessa pellicola non commestibile. La polpa molto succosa è gialla o rosa, aspra ed amara, con grandi semi schiacciati e a forma di cuneo.


Come molti agrumi l’origine della specie è asiatica anche se per l’individuazione dell’area di origine esistono pareri discordanti. La maggior parte degli studiosi ritiene possa provenire dall’area malese e dalla Nuova Guinea, ma anche la Polinesia viene ritenuta una possibile zona di provenienza; da queste regioni il pummelo sarebbe poi giunto per mano dell’uomo in India, Thailandia ed in Cina. I popoli anglosassoni chiamano la specie "shaddok” per ricordare il Capitano scozzese Shaddok che la introdusse alle isole Barbados alla fine del XVII secolo, a dimostrazione di quanto la specie abbia viaggiato.
In Asia il pummelo è un frutto molto apprezzato che viene mangiato dopo avere tolto la spessa membrana che avvolge gli spicchi, che è coriacea e non commestibile; come per tutti gli agrumi  con la polpa se ne preparano conserve e la  spessa buccia viene candita.
E’ tradizione in occasione del Capodanno cinese regalare pummeli sui quali vengono scritte frasi augurali.

Nel Bacino del Mediterraneo questo agrume non è molto diffuso e spesso i frutti che si trovano in commercio con il nome di pummeli sono in realtà pompelmi (Citrus x paradisi) o pomeli, un incrocio ottenuto in Israele tra il pummelo e il pompelmo (Citrus grandis x Citrus x paradisi), con frutti che hanno grandezza media tra pummelo e pompelmo.
Esiste anche una varietà di pummelo a frutto più piccolo e con un muso pronunciato denominata Citrus grandis cv pyriformis.

Nell’ambito degli agrumi il pummelo è un “Tipo da Orto”, una curiosità, una stravaganza ornamentale perché come frutto proprio non ci siamo; la polpa ha un gusto decisamente “estremo” aspra ed amara insieme, non adatta ad un palato mediterraneo.

Ne ho trovato un esemplare all’Orto Botanico di Palermo e le relative informazioni sono tratte da un cartello esplicativo esposto all’Orto in occasione della mostra: Promoagrumi Sicilia (22-28 ottobre 2012), che esponeva pannelli dedicati alle singole specie.

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