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In occasione della Festa, Elisa ha voluto presentare al pubblico siciliano parte delle salvie che fanno bello e conosciuto il suo vivaio ma anche il suo libro: “Mille salvie”, scritto per la collana edita dall’ Associazione Culturale Maestri di Giardino, già alla sua seconda edizione.
In realtà a parlare del libro non è stata Elisa che, per carattere, in queste occasioni preferisce defilarsi ma è toccato a suo marito Marco, ex professore di lettere, il compito di intrattenere piacevolmente i presenti raccontando del perché il libro sia stato scritto e delle storie di salvie che Elisa vi descrive.
Marco Licheri ed Elisa Benvenuti formano d’altra parte un sodalizio molto affiatato; entrambi in pensione, gestiscono a Spianate, in provincia di Lucca, il vivaio Le essenze di Lea specializzato in salvie ed in altri generi della famiglia delle Lamiaceae (Phlomis, Rosmarinus, Hissopus, Origanum ed altri ancora); Elisa, metodica e precisa cura la collezione del vivaio pensando alle semine, al benessere delle sue piante e ad intrattenere rapporti di scambio con altri collezionisti; Marco invece, pensa alla logistica, si occupa di commercializzazione e cura i rapporti con la clientela.
Insieme, in camper, girano da oltre dieci anni le più importanti mostre mercato presenti in Italia e nei paesi di confine come Francia e Svizzera andando spesso in visita presso vivai di amici, con l’intento di fare conoscere ad un pubblico sempre più vasto la versatilità e le molteplici possibilità di utilizzo in giardino del genere Salvia.
Elisa come è nata la tua passione per le salvie?
La passione per le piante in genere è nata e cresciuta nell’ambito del gruppo ADIPA (Associazione per la Diffusione di Piante fra Amatori) costituitosi nel 1987 presso l’Orto botanico di Lucca con l’intento di scambiare semi ed informazioni tra appassionati di piante insolite. Con due amiche, Lauretta ed Anna, conosciute nell’ambito del gruppo, nel 1995 ci siamo lanciate nell’impresa di impiegare il nostro tempo libero per realizzare un piccolo vivaio che abbiamo chiamato “Le essenze di L.E.A. dalle iniziali dei nostri nomi. Alla ricerca di specie originali ma rustiche e al contempo decorative da coltivare e commercializzare mi sono ricordata di un grande cespuglio di Salvia guaranitica che all’Orto Botanico di Lucca faceva bella mostra di se anche in inverno producendo grandi spighe di fiori blu e belle foglie dal profumo fruttato.Sito immagine |
Ho cominciato così a cercare di procurarmi semi di specie di salvie ornamentali intrecciando attività di scambio con altri collezionisti. Dal 2001 sono rimasta sola a gestire il vivaio con l’aiuto di mio marito Marco utilizzando una superficie all’aperto, dietro casa, di circa 5000 mq.
Cosa ti ha interessato particolarmente nel genere Salvia tanto da scriverne un libro?
Anche se il grande pubblico conosce sostanzialmente solo due salvie: Salvia officinalis utilizzata prevalentemente a scopo alimentare e Salvia splendens per decorare di rosso acceso le balconiere in tempo d’estate, in realtà di salvie ce ne sono più di 900 specie che diventano oltre duemila se si considerano anche gli ibridi ed i tipi.
Salvia blepharophylla Diablo |
Noi in vivaio abbiamo oltre 400 entità botaniche di salvia che costituiscono una collezione che la Società Botanica Italiana ha certificato essere di rilevanza nazionale; ma non mi stanco mai di cercare e sono in continuo contatto con altri appassionati per provare nel nostro vivaio salvie sempre nuove. Con la facilità di ibridazione che caratterizza il genere è sorprendente la varietà di forme e di colori di fiori e foglie che le salvie possono avere, fiorendo per lunghi periodi dell’anno, spesso anche in inverno ed inoltre in diverse specie il fogliame è molto ornamentale e molto profumato (Salvia elegans ad esempio ha le foglie al profumo di ananas).
Salvia elegans |
Pur con forme assai diverse, erbacee o leggermente lignificate (suffrutice); annuali o perenni; aromatiche o da fiore, cespugliose o con aspetto a rosetta l’elemento che accomuna tutte le salvie è quello di prediligere i terreni calcarei; si ritrovano salvie sulle Montagne Rocciose, sulle Ande, sulla catena himalayana, in Anatolia, in Namibia e anche sulle coste del Mediterraneo dove, ad esempio, in Croazia si è differenziata la vera Salvia officinalis o ancora in Trentino, terra della Salvia sclarea.
Quest’anno ho provato a riprodurre specie provenienti dall’Anatolia ma l’estate disastrosamente piovosa ne ha decretato la morte. Se c’è una cosa, infatti, che le salvie pur rustiche ed adattabili proprio non sopportano è il ristagno d’acqua al piede, amando invece la siccità.
Certamente perché data la varietà di aspetto e di forme e con un periodo di fioritura lungo e scalare si possono realizzare angoli di salvie in fiore per tutto il periodo che va dalla primavera all’inizio dell’autunno e anche in inverno.
Un esempio ne è Villa La Petraia nella zona collinare di Castello vicino Firenze dove vengono messe a dimora ogni anno centinaia di piante di Salvia leucantha all'interno delle aiuole geometriche a bosso che per lunghi mesi all'anno sono un'esplosione di colore arrivando a naturalizzarsi e a disseminarsi da sole. Un nostro cliente ad esempio ama particolarmente Salvia taraxacifolia, una specie proveniente dai rilievi atlantici del Marocco dall’aspetto a cuscino e dal fogliame grigio verde profumatissimo; nel tempo le sue salvie si sono acclimatate ad inverni a -14 gradi e quelle venute da seme si sono dimostrate sempre più resistenti al freddo; ma più di metà del territorio italiano è adatto alla coltivazione della salvia; alcune specie sopportano il sole diretto altre prediligono la mezz’ombra ma tutte vogliono terreno ben drenato, sciolto e tendenzialmente calcareo.
Quali sono le tue salvie preferite?
Data la facilità di ibridazione della salvia sono molto legata agli ibridi che si sono formati nel nostro vivaio come ad esempio Salvia greggii 'Lea' selezionata in vivaio nel 2001, dai fiori rosso fuoco e foglie molto profumate e sagomate o gli ibridi di Salvia splendens che abbiamo denominati con termini derivati dalla storia medievale di Altopascio e che riguardano località attraversate dalla antica via Francigena che da Santiago di Compostela giungeva sino a Roma: abbiamo così chiamato alcuni ibridi 'Martinus Borg' dai fiori viola scuro, 'Arne Blanca' dai fiori rosa tenue, 'Redecoc 'dalle corolle rosa screziate, ' Calderon d’Altopascio' dal portamento basso ed i fiori rosso acceso.
Salvia splendens 'Campmaiore' oggi Camaiore |
Non c’è solo Salvia officinalis tra le specie a foglia commestibile; c’è ad esempio Salvia sclarea chiamata anche Erba moscatella, utilizzata per aromatizzare il vino, rustica e con una fioritura spettacolare; Salvia elegans dalle foglie profumate di ananas e fiori rossi; Salvia grahamii sin S. microphylla detta anche salvia menta dal portamento arbustivo e piccole foglie rugose e fragranti.
Con le salvie dunque aroma e colore sono assicurati in cucina e in giardino; non resta che leggere il libro "Mille salvie"di Elisa per saperne di più su un genere di piante facili da coltivare, belle da guardare e appassionanti da collezionare.
Avevo già sentito il nome di questo vivaio, grazie per averci presentato i suoi fondatori. Che bello quando tra marito e moglie si crea una complicità come questa.
RispondiEliminaSono due persone molto simpatiche; sai... tra insegnanti ci si comprende..
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