Mi avessero chiamata Roldana invece che Marcella avrei avuto qualcosa da ridire. Il nome è importante nella vita, ti rappresenta e ti deve piacere. Battezzare un figlio, un cane, una nuova specie vegetale è una grande responsabilità e bisognerebbe sempre ricordarsene per non esagerare.
Roldana petasitis a dispetto del nome è un elegante cespuglio di origine messicana dalle grandi e belle foglie e dalla luminosa fioritura invernale. Fin dal 1838 la specie era classificata come Senecio petasitis della famiglia delle Asteraceae ma nel 1974 fu estrapolata dal genere Senecio per essere inserita nel più piccolo genere Roldana, così chiamato per onorare Eugenio Montaña y Roldan Otumbensi, eroe messicano. Per sopramercato, poi, la specie che appartiene alla tribù Senecioneae è conosciuta come “senecione messicano” un nome che certo non rende giustizia a questo gradevole arbusto dall’aspetto esotico.
Roldana petasitis è specie originaria dell’America centrale e del Messico ma viene indicata come naturalizzata in numerosi paesi a clima tropicale come Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia e California dove è considerata pianta infestante, capace di diffondersi soppiantando specie autoctone. Si presenta come un arbusto perenne che può raggiungere e superare, nelle regioni d’origine, il metro ed ottanta d’altezza ma che, nel nostro ambiente, si mantiene più bassa, formando cespugli di forma tondeggiante che tendono ad allargare.
Elemento caratteristico della specie sono le grandi foglie alterne e ravvicinate poste all’apice dei rami; esse hanno forma arrotondata e lobata con il bordo sinuoso, cuoriforme alla base, di colore verde antico, pubescenti e con nervature sporgenti, morbide al tatto; le foglie sono persistenti dove non ci sono gelate, caduche altrove. Il picciolo ha una colorazione rossastra e, come le foglie, è ricoperto da morbidi peli che conferiscono al fogliame un aspetto vellutato (la specie è chiamata in inglese velvet groundsel).
I fiori, tipici delle Asteraceae, sono di colore giallo cromo, con disco centrale giallo bruno e sono riuniti in molteplici piccoli capolini allungati, portati in cime ramose; profumano di miele ed attirano a frotte api ed insetti. La fioritura, abbondante, va dal tardo autunno a tutto l’inverno protraendosi sino a marzo. I frutti sono ad achenio, dotati di pappi setosi che ne favoriscono la dispersione ad opera del vento.
Roldana petasitis è un arbusto che preferisce posizioni luminose ma non eccessivamente soleggiate perché in pieno sole il colore delle foglie sbiadisce; può essere coltivato anche nei giardini a mare perché resistente alla salsedine avendo cura, tuttavia, di non fare mancare acqua senza la quale le foglie si afflosciano. Io l’ho vista in coltivazione all’Orto Botanico di Catania e a Piazza Marina a Palermo all’ombra delle chiome di grandi alberi ma le cronache web riportano la sua presenza anche nei giardini del sud dell’Inghilterra o in Francia e vi assicuro che è un arbusto fiorito dall’aspetto gradevolissimo, nonostante il nome.
Penso che anche nel piccolo orto botanico Pugliese di Nardò (Le) ci sia un esemplare.
RispondiEliminaNel mio giardino in Salento ne ho diverse piante, tutte enormi
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