sabato 25 aprile 2015

I semi soporiferi della Casimiroa edulis

L'esperto risponde
Domanda:
"Marcella sai a quale frutto appartengono questi semi molto leggeri, di circa 3-4 cm? Sono stati regalati a mio figlio qualche tempo fa e ne aveva anche assaggiato il frutto proveniente dall'Orto Botanico di Palermo ma, oggi, non ne ricorda più il nome!

Per rispondere al quesito in questione, ho consultato un vero esperto di frutti esotici e tropicali coltivati in Sicilia: Giancarlo Torre titolare, a Milazzo insieme al fratello Keylor,  del vivaio Torre dove entrambi proseguono il lavoro svolto dal padre Natale Torre che da oltre quarant'anni  è il pioniere in Italia nell’ acclimatazione e coltivazione di molteplici specie esotiche da frutto come mango, papaya, annona, litchi, casimiroa, frutto della passione, tamarillo, feijoa, averrhoa e tante altre ancora coltivate in azienda sia all’aperto che in serra fredda.
Risposta:
I semi riprodotti in foto sono sicuramente di Casimiroa edulis, il cui frutto è un bell’esempio di evoluzione! La Casimiroa è, infatti una Rutacea, come gli agrumi, e si può considerare un antenato di questi ; il frutto di casimiroa è particolarmente strano: botanicamente è una drupa (come le mandorle o il mango) ma caratterizzato da polispermia; di solito il frutto contiene 5 semi disposti attorno al centro, avvolti da un endocarpo legnoso (come il guscio della mandorla). Il guscio del seme si è evoluto fino a formare quello che negli agrumi è lo spicchio e che, successivamente si è riempito di vescicolette succose (la pellicina attorno agli spicchi di mandarino non è altro che un residuo di questo "guscio"). La sua polpa dolce si è invece ridotta fino a diventare il "bianco" del limone”.
 
Risolto il quesito a me non resta che aggiungere qualche notazione curiosa sulla specie i cui semi  presentano caratteristiche davvero interessanti.
Casimiroa edulis è un piccolo albero sempreverde originario dei pianori d’alta quota del Messico e del Guatemala dove è conosciuto con il nome di “melo del Messico” o “sapote blanco”. La specie appartiene alla famiglia delle Rutaceae ed al genere Casimiroa che deve il nome al cardinale Casimiro Gomez de Ortega (1740-1818), botanico spagnolo e direttore dell'Orto Botanico di Madrid.
La pianta è un bell’albero dal tronco diritto, di media altezza (8-10metri), con una chioma frondosa, caratterizzato da un accrescimento abbastanza rapido anche nel nostro clima. Casimiroa, infatti, non è specie nuova in Italia essendo stata introdotta in Italia a Sanremo agli inizi del secolo scorso; un grande esemplare,  piantato nel dicembre 1867,  è ancora presente nel giardino della Villa Hanbury a Ventimiglia.
La specie da adulta resiste a temperature anche di pochi gradi sotto lo zero, le stesse temperature,  tuttavia, che la pianta non è in grado di tollerare in età giovanile. Le foglie composte sono persistenti, con le singole foglioline lungamente picciolate, di forma ovale ed appuntite alle due estremità. 
I fiori sono piccoli, riuniti in racemi ascellari di colore verdastro e compaiono in primavera; i frutti riuniti in gruppo hanno forma tondeggiante ed irregolare della grandezza di una mela o una piccola arancia e sono di colore verde giallino; la polpa bianca è tenera e di consistenza burrosa con un sapore dolce ed aromatico e retrogusto amarognolo.
Immagine Wikipedia
Le foglie, la corteccia ed i semi della casimiroa contengono il glucoside "casimiroidina" che abbassa la pressione sanguigna ed induce sonnolenza.
Proprio per queste proprietà psicoattive le pratiche in uso nell’antica medicina latino-americana attribuivano alla casimiroa proprietà sedative utilizzandone foglie, corteccia e particolarmente i semi per indurre un accentuato effetto ipnotico-soporifero. Le proprietà di foglie, corteccia e semi di casimiroa  sono state confermate da una recente indagine della Facoltà di Cagliari che  ha messo in evidenza le potenzialità farmacologiche di questa specie.

 


19 commenti:

  1. Σ΄ευχαριστώ αγαπητή μου Marcella, για όλες τις πολύτιμες πληροφορίες!
    Πολλά φιλιά

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  2. Vivo nel sud est della Sardegna posso seminare il seme ? In che periodo?

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    1. Per quanto riguarda la zona di coltivazione ho la fortuna di possedere un libro di Angelo Farris dal titolo: Frutti esotici maturati in Sardegna; della Casimiroa l'autore dice testualmente:"... personalmente ritengo che la si dovrebbe considerare una pianta a vocazione sarda nel senso che non ho trovato difficoltà di sorta ad ambientarsi completamente…" ;la specie si riproduce da seme e per innesto; per l'epoca di semina non ho trovato indicazioni; io proverei a seminare subito tenendo i semi in un semenzaio riparato e se possibile riscaldato. Vediamo se qualcuno che ci legge ne sa di più

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    2. Ciao,anch'io sono del sud Sardegna, ho 5 semi di Casimiroa e non so con quale metodo seminarli, se tu hai già provato potresti darmi dei consigli?
      Grazie

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    3. Aspettiamo che qualcuno con esperienza in tal senso ci legga e risponda

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  3. Buona sera a tutti,mi trovo in una zona di confine tra BN e CE coltivo da più di sei anni questa pianta che comprai già innestata a doppio spacco inglese,le piante sono in piena terra e vanno alla grande richiedendo poca attenzione,regalano delle fruttificazioni abbondanti e di buona pezzatura,una delle due fu danneggiata pesantemente da una persona armata di ignoranza allo stato puro e mi vidi costretto a spostarla nonostante fosse inizio estate,nonostante tutto la pianta ha ripreso la sua crescita con la sua naturale vigoria,da quello che vedo non soffre l'attacco di parassiti ,i frutti sono gradevoli e saporiti,come ben noto non si conservano a lungo,ha preso la neve un paio di volte che gli ha fatto perdere solo le foglie.Se posso essere d'aiuto a qualche persona interessata a coltivarla contattatemi pure.

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  4. Salve, anch'io sono del sud Sardegna, proprio ieri ho controllato i semi di casamiroa seminati circa un mese fa e con grande soddisfazione ho notato che stanno spuntando le radichette, io ho usato due metodi di semina alcuni semi li ho messi nei vasetti con la terra (e di questi ancora non si vede niente) ,gli altri li ho avvolti nello Scottex, lo bagnato e messo dentro un contenitore trasparente, ho messo il tapo e posizionato alla luce (non sotto il sole diretto) ogni due tre giorni aprivo il contenitore per il ricambio d'aria e se ce ne fosse bisogno inumidivo ulteriormente lo Scottex, dopo circa un mese sono spuntate le radici, domani li metto nei vasetti e vediamo gli sviluppi.
    P.S.secondo me per seminare la Casimiroa il miglior metodo e lo Scottex.
    Ciao

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  5. Noi abitiamo vicino a Cagliari ho una pianta di Casimiroa regaatami dal caro amico signore. Fenu e grande amico di Angelo Farris.Questa pianta e' alta gia' oltre 4 m. E fruttificazione abbondantemente da anni.Frutti buonissimi.I semi bisogna esaminarli appena mangiato il frutto,freschi.Grazie e buon lavoro a tutti

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  6. io abito a cagliari e vorrei provare a coltivare questa pianta che a quanto leggo si adatterebbe molto bene nel mio territorio.p
    Purtoppo non ho a disposizione dei semi e sarei grato se qualcuno potesse procurarmeli,ma ho un dubbio in questo modo riuscirebbe a fruttificare?

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  7. Nel mio giardino ho un un'albero di casimiroa con almeno 200 frutti.

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  8. Salve, sono a Siracusa e posseggo una casimiroa 7/8 anni e la stessa fruttifica alla grande. Unico inconveniente: i frutti sono aggrediti dalla Mosca della frutta

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  9. Giuseppe Bazzoni19 giugno, 2024 12:19

    ciao. Ho un terreno vicino Sassari e in questi giorni (so che e tardi) mettero' in terra una o due piante (delle 3 che ho in vaso da un anno) di Casimiro da semi Ethiopi. Avete dei consigli su come coltivarli al meglio. Grazie in anticipo.

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    1. Per la coltivazione di casimiroa o di altre specie esotiche le consiglio di acquistare o consultare il libro di Angelo Farris: Frutti esotici maturati in Sardegna, Grafiche Ghiani Editore 2004. Penso che vi troverà utili informazioni

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  10. Casimiroa da seme dopo quanti anni fruttifica

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  11. Leggo testualmente dal libro" Frutti esotici maturati in Sardegna" di Angelo Farris:" La propagazione da seme dà luogo a crescita facile e veloce, quasi da primato, ma necessita l'innesto sia a marza che a gemma per dare presto buoni frutti..." . In "Nuova Frutticoltura" di Vincenzo Forte, leggo che fruttifica dopo innesto in 3-4 anni. C'è perciò da ben sperare in una rapida messa in produzione

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