martedì 14 aprile 2015

"Scatti naturali" di Michele Torrisi

Lo sguardo affettuoso  di un fotografo per la piccola fauna e la vegetazione spontanea siciliana
Conosco Michele da quando, l’anno scorso, mi ha molto aiutata nel portare a termine il mio progetto Verde Meridionale, un blog a più voci che per un anno ha pubblicato un’immagine al giorno di flora spontanea, ornamentale o agricola che solo al Sud si può trovare.
Ci siamo conosciuti così, entrambi innamorati della natura siciliana, perlustrata e fotografata, io con l’occhio rivolto ai giardini ed all’esotico, lui più interessato alla flora spontanea ed ai suoi piccoli, molteplici ospiti (coleotteri, farfalle, pettirossi, ramarri, bruchi).
 

Ci siamo tenuti poi in contatto per svolgere uscite naturalistiche nel corso delle quali, ho potuto constatare come, anche nelle escursioni, ognuno manifesta la propria indole: io, che non ho per niente spirito d’osservazione, stabilita una meta cerco di raggiungerla senza distrarmi lungo il percorso, Michele invece, che non ha fretta di arrivare, si ferma di continuo ad osservare; così ha occhio per guardare ogni più piccolo insetto in volo o di scovare, nascosta tra mille, la specie botanica rara che il suo obiettivo con pazienza riesce a fermare in immagini spontanee e delicate.
Ci siamo infine rivisti questo fine settimana a Valverde presso il Vivaio di Francesco Borgese ed Ester Cappadonna in occasione dell’ evento culturale “Ciuriciuri a Valverde” dal titolo “Dal giardino naturale al giardino diffuso” che tra le tante iniziative messe in campo ha organizzato una mostra fotografica di Michele dal titolo “Scatti naturali”.
Foto belle, colori solari ed uno sguardo attento ai particolari. Guardando e commentando insieme le sue foto abbiamo cominciato a chiacchierare di come e quando si sia manifestato il suo talento di fotografo che guarda con occhio curioso ciò che gli sta intorno.
Michele, quando hai cominciato a coltivare la passione per la fotografia?
Ho avuto la prima macchina fotografica, una Comet Bencini compatta, che avevo 15 anni, niente di che ma mi ci divertivo; io, che sono nato nel 1946, ho cominciato presto a lavorare con mio padre che era fabbro; non mi lasciava mai un momento libero ma a me la fotografia piaceva molto e con quei quattro soldi che avevo in tasca compravo le pubblicazioni di  Epoca  con i racconti di avventura di Walter Bonatti; vedevo natura, vette e fiordi e sognavo attraverso le foto di vederla anch’io. Mi comprai poi una Voigtlander usata, sempre ad ottica fissa e nel 1972 ho comprato la prima reflex Canon. Mi piaceva fotografare istanti di vita del mio paese, Valverde, e tutte le piante spontanee che vedevo nelle campagne intorno, sull’Etna; gli amici mi chiedevano di fotografare i loro matrimoni e così, fotografando dimenticavo le fatiche del lavoro di fabbro portato avanti per oltre quarant’anni.

Quali erano i tuoi soggetti preferiti?
Mi è sempre piaciuta la natura ed in particolare sono molto appassionato di orchidee spontanee che in Sicilia sono tante; prima non avevo molto tempo per fotografare ma da quando sono andato in pensione ho potuto coltivare come volevo questo mio hobby. Mi sono dotato di una buona attrezzatura digitale e perlustrando il territorio siciliano dall’Etna ai Nebrodi, ai Peloritani ho messo insieme una buona collezione fotografica.
 
Sei soddisfatto dei risultati ottenuti?
Inizialmente non come avrei voluto perché all’emozione che provavo nel realizzare un buono scatto non si accompagnava la soddisfazione di sapere dare un nome ad ogni pianta o farfalla ritratta. Al mio paese nessuno aveva conoscenze naturalistiche tali da darmi aiuto e sentivo che mi mancava qualcosa.

Come è andata allora?
Un giorno vengo a sapere che sul web si è costituito un gruppo Facebook chiamato Flora Spontanea Siciliana, iscrivendosi al quale si potevano inviare le proprie foto di specie spontanee innominate alle quali gli amministratori del gruppo, tutti esperti botanici, avrebbero provveduto a darne identificazione.

Quante cose ho imparato da quando mi sono iscritto al gruppo! Dare un nome alle specie fotografate, capirne così l’importanza, la rarità, le peculiarità botaniche mi ha dato tanta soddisfazione. Ho avuto anche modo di conoscere alcuni degli amministratori, fare escursioni con loro e la vita si è riempita di interesse. Partire a caccia della Woodwardia radicans scarpinando su per un canalone peloritano o riuscire a fotografare al lago Biviere Utricularia australis,  specie dell’unico genere di piante carnivore in Sicilia, o mettere a fuoco i piccolissimi fiori di Cephalanthera rubra, o ritrovare al bosco di Malabotta un raro esemplare di Scrophularia scopolii è sempre stata una grande emozione.
Utricularia australis
Quale è la specie che avresti voluto fotografare ed ancora non ti è riuscito di fare?
Sono tante le specie che vorrei fotografare e che mancano nel mio erbario fotografico, mi manca ad esempio  Atropa belladonna che sto ancora cercando insieme con diverse piante di specie sicula come Vicia sicula e Erica sicula o ancora  Petagna gussonei della quale ho solo le foglie basali mentre mi manca il fiore e poi Malva agrigentina che ho già fotografato ma la pianta era un poco sfiorita. Praticamente non ho tempo, ogni domenica sono in uscita e mi prende la smania perché so che molte piante non riuscirò mai a fotografarle.
  
Sei soddisfatto di come è andata la mostra "Scatti Naturali"? 
Sono soddisfatto della mostra perché ho parlato con tante persone di fotografia e piante spontanee ricevendo molti consensi.

Ero sicura che la mostra sarebbe stata un successo perché gli scatti di Michele sono teneri, affettuosi, partecipi di piccoli momenti di vita naturale. C'è solo da imparare con lui: la tecnica fotografica da vero artista, la voglia di studiare, capire, approfondire; la grande curiosità che lo fa cercare; la passione per la natura della sua terra che lo porta continuamente a girare. 

 

5 commenti:

  1. E' una storia che mi piace molto: il signore ha un anno più di mio papà, che come lui ha avuto molto da lavorare nella vita e poco da dedicare alle sue passioni. Unico vantaggio di quella generazione: sono andati in pensione a una cinquantina d'anni... cosa oggi impensabile. Complimenti al signor Michele per il suo lavoro.

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    1. Si, vederlo sempre in giro, frenetico nel suo divertimento mi fa tristemente pensare che io alla sua età sarò ancora in cattedra a lavorare. Grazie Marta per essere passata a trovarmi :)

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  2. Una Persona molto in gamba, innamorato delle bellezze naturali della nostra Isola, in grado di vedere quello che ai più passa inosservato, i suoi scatti mostrano la semplicità dell'approccio alla natura, meritano di essere pubblicati nelle più prestigiose riviste

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