lunedì 12 settembre 2016

Nella vita voglio fare come il finocchio di mare

Quando finisce l’estate e devo tornare a scuola a lavorare mi prende sempre un blocco intestinale al solo pensiero di dovere insegnare a ragazzini che spesso non mi stanno neanche a sentire e che non posso non dico sgridare ma anche solo sfiorare con uno sguardo di severa riprovazione. Stasera pensando a come sarà domani a scuola vorrei essere un finocchio di mare come quello che ho visto ieri crogiolarsi al sole di fronte all'acqua verde blu del Golfo di Aci. Spensierato, deresponsabilizzato, il finocchio di mare se ne stava adagiato sulle rocce incoerenti di lava nera, con il solo scopo di godersi il sole ed aspettare l’arrivo degli spruzzi di sale tra le foglie. E’ passata l’estate e domani me ne andrò a lavorare ma non c'è dubbio che, in un'altra vita, voglio fare come il finocchio di mare.
Il finocchio marittimo, botanicamente  Crithmum maritimum,  è una specie pioniera tipica delle coste rocciose  del bacino del Mediterraneo dove forma una vegetazione bassa, pulviniforme, localizzata nelle aree più esposte, fronte mare, soggette a condizioni estreme, sia per l’aerosol salmastro che per il suolo che è incoerente ed arroventato dal sole.

La specie è una perenne erbacea, con la sola base legnosa, facilmente riconoscibile per i fiori ad  ombrelle,  con raggi robusti  e petali poco appariscenti  di colore giallo verde. I frutti sono ovali con costole marcate colore giallo o rossiccio.
Le foglie sono carnose, lanceolate, aromatiche e sono eduli anche se il sapore non è gradito a tutti perché molto forte e dal gusto salato; si utilizzano le cime fogliari  quando sono ancora tenere, prima della fioritura, preparandole generalmente sott’aceto; alle isole Eolie  un ciuffetto di foglie di  finocchio marittimo entra  nella composizione del famoso pesto all'eoliana.

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