martedì 6 settembre 2016

Plumeria, che passione!

Chiacchierata con Ianì Guarrera sui suoi ibridi di plumeria
Credo che non esista specie da fiore più volubile e capricciosa ma al contempo  più amata e coccolata da chi, nel nostro ambiente, ha la passione di coltivarla, della Plumeria rubra, specie a fioritura estiva diffusa in un’ ampia fascia climatica tropicale che va dall’America centro meridionale al Sud Est asiatico e che anche in alcune zone costiere della Sicilia e del Meridione d’Italia può essere coltivata con successo in vaso, ma anche in piena terra, approfittando del tiepido inverno mediterraneo.
 
Non discuto della capacità di adattamento e delle scarse esigenze colturali delle varietà di plumeria riconducibili al cosiddetto tipo “palermitano” dal fiore bianco e centro giallo e dal profumo fruttato, importata negli anni della Belle époque in Sicilia (se prima a Palermo o a Risposto è ancora oggetto di continue discussioni) e in questi territori perfettamente adattatasi, tanto da divenire pianta di tradizione da tenere in balcone o in giardino come nume tutelare da cui prelevare talee da regalare alle figlie che vanno spose.
Mi riferisco invece alla miriade di varietà ibride dai colori vellutati e cangianti, dai profumi conturbanti (e dai prezzi spesso esorbitanti) che negli ultimi dieci anni sono state prodotte a ritmi forsennati da Thailandia e Hawaii che della plumeria sono luoghi vocati e che di questo fiore ne hanno fatto un business i cui tentacoli hanno raggiunto pure noi. In Sicilia, infatti, diversi vivai si sono specializzati nella radicazione e commercializzazione delle talee di queste nuove varietà multicolor che vendono sul posto o spediscono online consentendo un facile reperimento di novità varietali a chi, avendone la possibilità climatica, vorrebbe possederle tutte, facendone collezione.
Tuttavia i capricci e i dispetti di queste varietà esotiche sono tali che farebbero spazientire anche un santo. Se mettiamo caso, acquisti una talea di 'Shooting star' in fiore, ammaliato dal suo colore, non è detto che la rivedrai fiorire l’anno dopo e probabilmente neanche nei prossimi due o tre anni a venire nonostante le cure invernali, le misture speciali che somministri come concimazione, lo studio delle ore di esposizione ed ogni altra precauzione; solo il caso, il capriccio o una particolare congiuntura astrale faranno si che un’estate all’improvviso la vedrai rifiorire ripagandoti per bellezza e profumo di tanta pazienza.
Per sapere se ho ragione a pensare che per coltivare plumerie ibride ci vuole proprio una grande passione, ho incontrato Ianì Guarrera che le plumerie le adora e coltiva insieme a tante altre specie (tillandsie, begonie, orchidee) e ne possiede una buona raccolta di piante in vaso a Mascali, un paese che si affaccia sullo Jonio a pochi chilometri da Riposto dove la plumeria isolana è diffusamente coltivata.

Nello stretto cortile davanti la casa dove vivono i suoi genitori, in estate si affastellano i vasi delle nuove e delle vecchie acquisizioni di Ianì che ci racconta come è nata la sua passione: “ Ho al momento un centinaio di nuove varietà ibride ma le prime plumerie in famiglia sono arrivate con mia madre che portò con se in questa casa da Riposto, all’età di 14 anni, due piante in vaso di plumeria tradizionale, la classica palermitana a cui si è aggiunta, anni dopo, una sua variante la “Palermo Princess" avuta in regalo da un'amica; sono oggi piante dal fusto oramai lignificato e contorto che vivono in pien’aria da oltre cinquant’anni e non si sono mai perse una stagione di fioritura. Cresciuta tra le plumerie, quando nei vivai ho visto arrivare le prime varietà ibride, mi sono innamorata dei colori e profumi dei loro fiori che in alcune varietà si protraggono per tutta l’estate".
Shooting star
Hai mai registrato problemi di mancata o ridotta fioritura delle tue plumerie?  
"La plumeria tradizionale è una specie adattabile nel nostro ambiente climatico ma queste varietà esotiche soprattutto se, per ragione di costo si comprano talee giovani, poco ramificate, hanno fioriture discontinue e difficilmente prevedibili. Ad esempio, tra le prime rosse che ho comprato c’è la varietà Gina, molto profumata e a crescita compatta che dopo la prima fioritura e fino ad ora, non mi è mai più rifiorita. Quest’anno, probabilmente a causa di un’estate non particolarmente calda  mi è fiorito solo il 30% delle piante della mia raccolta. Secondo me, influisce molto sulla fioritura l’andamento delle temperature estive che devono essere elevate anche di notte; quando, infatti, il tempo è molto caldo ed il sole è velato dall’umidità, le plumerie si sentono ai tropici e fioriscono in abbondanza soprattutto le varietà di origine asiatica. Le piante per fiorire devono, poi, essere in perfetta salute avendo a disposizione un buon terriccio di coltivazione (io uso un mix di perlite, terriccio specifico per piante da fiore e terra da giardino) ed una concimazione spostata sul fosforo e sul potassio piuttosto che sull’azoto che spinge la crescita vegetativa della pianta. Ma tutto si determina su base empirica, non ci sono studi scientifici in merito e non resta che provare e riprovare".
Come le accudisci?
"In genere ritiriamo i vasi in un luogo riparato a fine novembre, ma alcune piante vengono lasciate fuori proteggendo gli apici vegetativi con gusci d'uovo o con coppetti di carta o di tnt ; a tutte le piante non diamo più acqua fino al risveglio vegetativo che avviene, generalmente, in aprile (si vede dagli apici che cominciano a  diventare di colore verde-rossastro);  è questo il momento in cui porto i vasi fuori,  temperature permettendo, e comincio a dare acqua gradualmente, considerando che con le plumerie è meglio niente che tanta; quando le foglie nuove sono cresciute un paio di cm allora si incrementa la razione di acqua fino ad arrivare alla quasi quotidianità. Il concime lo distribuisco quando ci sono almeno due foglie grandi e ben aperte, poi proseguo con somministrazioni ogni 20 giorni. Nonostante le mie cure quest’anno non sono fiorite 'Aztec gold', 'Aussie pink' che è stata meravigliosa per due anni ma quest’estate non ha fatto neanche un fiore, forse perché in inverno non le ho riparato gli apici vegetativi e neanche la 'Pozzallo pink'; ma io anche in assenza di fiori mi consolo con il fogliame che ad esempio è bellissimo in alcune varietà come 'Abigail', 'Kao mongkon' ,' Dwarf siam yellow' dalla foglia arricciata  o la 'Gold marble' a foglia o variegata". 
"Le difficoltà non mi scoraggiano e quando posso incremento la mia raccolta scegliendo “a pelle” o per il colore (rosso, rosa, fucsia sono i colori che prediligo ma ho anche il giallo e le tricolor) o per il profumo (ho una talea di una tricolor molto rosata dai fiori bellissimi che è stata denominata “pesca” dal vivaista che me l’ha venduta che ne esprime perfettamente l’odore) o ancora per il portamento o per la forma delle foglie, la loro lucentezza o la particolare tomentosità dei fusti".

Come ti procuri le varietà che ti interessano?
"Ci sono in Sicilia molti vivaisti che si sono specializzati in plumerie ma il mercato è diventato così caotico che può succedere che una stessa varietà venga commercializzata in posti o in cataloghi diversi con nomi diversi, ad esempio la varietà venduta in vivaio come 'Red pendulat' viene chiamata anche ' Francesca 'o 'Pozzallo pink' o, ancora, la 'Shooting star'  è nota anche come 'Som raya'.
Red pendulat
Mi è successo poi che acquistando talee non ancora fiorite per cercare di risparmiare, al momento della prima fioritura ho avuto la sorpresa di ritrovarmi con varietà diverse da quella che pensavo di avere acquistato, per esempio ho molto desiderato una 'Som chanigka 'ma al momento della fioritura il tarocco che mi è stato rifilato non le assomigliava per niente e ancora, acquistando online una plumeria 'Lutea' mi è stata spedita una 'Jamesonii'; insomma una grande confusione".
Queste difficoltà, dimmi la verità, hanno messo un poco in crisi la tua passione per le plumerie?
"No, affatto,  perché a fronte di alcune oggettive difficoltà di fioritura ci sono state anche tante soddisfazioni, ho una pianta di Plumeria stenopetala che è la mia macchina da guerra che produce scapi fiorali  in continuazione. 
Ed ho avuto belle fioriture di 'Som garasin',  'Abigail', 'Moonlight', 'Shooting star', 'Wako', 'Sexy pink', 'Cerise', 'Etna', 'Red pendulant' , 'J105', 'Gold marble'. Mi posso perciò ritenere soddisfatta. Un cosa è certa, non sono disposta a spendere cifre da capogiro per possedere esemplari adulti, molto ramificati che hanno maggiore propensione a fiorire e non ho la frenesia del collezionista perché la mia passione per le plumerie non voglio che diventi una malattia".

"Ianì, non sarai ancora affetta da grave malattia ma, a giudicare da come racconti e descrivi le tue piante, i sintomi premonitori della sindrome che prende l’appassionato coltivatore, perso dietro le fioriture delle sue bizzose plumerie, mi sembrano già chiari ed evidenti".

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