Mi affaccio in balcone e guardo il porto lontano. Tra un traghetto che parte per Malta in orario ed una nave da crociera che attracca in banchina portando turisti invasati di selfie, c’è gente che, invece, non potrà sbarcare, come sarebbe naturale fare dopo un salvataggio in mare, arrivando in un porto italiano su di una nave, per di più militare, della stessa nazionalità.
Una di queste organizzazioni, l’Associazione Don Bosco 2000, che ha partecipato alle operazioni di sbarco è, per altri versi, molto familiare, a Catania, agli amanti del mare perché gestisce da qualche anno uno dei lidi più grandi del litorale catanese: il Lido Don Bosco di proprietà dei Salesiani che per tutta l’estate svolge il ruolo di Colonia marina accogliendo grest, gruppi giovanili, boyscout ma anche tante famiglie attratte non solo dal grande e spazioso arenile ma pure dall’atmosfera cordiale e multietnica che vi si respira.
Litorale deserto a seguito di una giornata di pioggia |
L’Associazione Don Bosco 2000 che opera a Catania ma ha sede anche in altre località della Sicilia centrale, ospita all’interno delle strutture ricettive della colonia, un gruppo di 26 migranti minori provenienti da diversi paesi africani ma anche da Egitto e Pakistan.
Il programma di recupero ed integrazione per ognuno di essi ne prevede la scolarizzazione, la formazione al lavoro e lo sport, praticato dai componenti di una loro squadra di calcio. D’estate i ragazzi ospiti svolgono all’interno del Lido tutte le attività e mansioni richieste da un’attività turistica: biglietteria all’ingresso, parcheggio, manutenzione degli spazi verdi e delle aree comuni; pulizia della spiaggia; gestione di un piccolo bazar etnico e del bar: visi cordiali, sorrisi distesi, giovialità.
Il programma di recupero ed integrazione per ognuno di essi ne prevede la scolarizzazione, la formazione al lavoro e lo sport, praticato dai componenti di una loro squadra di calcio. D’estate i ragazzi ospiti svolgono all’interno del Lido tutte le attività e mansioni richieste da un’attività turistica: biglietteria all’ingresso, parcheggio, manutenzione degli spazi verdi e delle aree comuni; pulizia della spiaggia; gestione di un piccolo bazar etnico e del bar: visi cordiali, sorrisi distesi, giovialità.
Foto tratta da: link |
Tra le recenti iniziative messe in campo dagli animatori dell’Associazione vi è la realizzazione di Orti Sociali gestiti dai ragazzi ospiti dell' Organizzazione. Molto interessata all’iniziativa ne ho chiesto informazioni a Daniele Gulinello che con la moglie lavora e vive stabilmente tutto l’anno all’interno della struttura.
"Lo scopo della nostra iniziativa," mi dice Daniele, "è sempre finalizzata all’integrazione dei nostri ospiti. Per molti di loro che provengono da paesi africani la pratica dell’orto familiare è un’attività che conoscono e hanno da sempre praticato. Abbiamo pensato perciò di destinare una grande superficie irrigua che abbiamo all’interno della Colonia alla realizzazione di Orti familiari da destinare a chiunque fosse interessato alla nostra iniziativa. Ogni orto ha una superficie di circa 60 metri quadrati già predisposta con dieci ali piovane per l’irrigazione localizzata. La quota annua di iscrizione è pari a 350 euro e il titolare del lotto ha diritto di acquisire i prodotti ottenuti nel suo orto che sarà accudito in tutte le operazioni colturali dai ragazzi incaricati."
Ma chi aderisce all’iniziativa è solo un finanziatore o può partecipare attivamente alla gestione dello spazio a lui assegnato.
La scelta delle diverse specie da coltivare, tutte ottenute in modo biologico, è affidata ad un agronomo che ci segue e ci prepara un calendario di coltivazione. Questa estate abbiamo prodotto ottimi zucchini, melanzane pomodori, peperoni ma seguiamo anche le richieste degli utenti.
Molti ci hanno chiesto per esempio di coltivare asparagi e fragole ed allora, invece di coltivare queste specie all’interno di ogni lotto assegnato ne abbiamo predisposto uno spazio comune in modo che ogni richiedente ne potrà disporre di un filare. Quando poi ci sono delle attività colturali conviviali come la messa a dimora di nuove piantine o la preparazione delle canne per i fagiolini o quando sono pronti gli ortaggi da raccogliere invitiamo gli assegnatari a partecipare proprio perché è attraverso la reciproca partecipazione che si raggiunge il fine dell’integrazione.
In questo primo anno di attività quante persone hanno aderito all'iniziativa?
I ragazzi hanno coltivato 15 orti familiari e ne abbiamo altri cinque ancora disponibili ma per questa nuova annata che prende avvio a settembre pensiamo di aumentare il numero degli orti da assegnare.
Avete in programma altre iniziative legate agli Orti?
Si, da quest’anno vogliamo coinvolgere le scuole catanesi nella realizzazione di orti didattici e per gli alunni più piccoli pensiamo di allestire una piccola fattoria curata dai nostri ragazzi ospiti.
Si, da quest’anno vogliamo coinvolgere le scuole catanesi nella realizzazione di orti didattici e per gli alunni più piccoli pensiamo di allestire una piccola fattoria curata dai nostri ragazzi ospiti.
Jerome, Joseph e Iqbal |
Il successo delle iniziative messe in campo dell’Associazione Don Bosco 2000 dimostrano come l’integrazione tra mondi lontani può avvenire attraverso l'organizzazione e la buona volontà, mettendo in evidenza come sia facile e naturale, all’interno di un Lido al mare o tramite un Orto Sociale integrarsi ed integrare.
Per informazioni sugli Orti familiari potete chiamare il seguente numero dell'Associazione: 3498232275
* Dopo lo sbarco dei ragazzi minori, nei giorni a seguire è stato consentito di scendere anche a donne e malati; oggi che scrivo è stato concesso lo sbarco a tutti i rifugiati imbarcati sulla nave Diciotti.
Non conoscevo questa associazione,nonostante io sia una ex allieva Don Bosco,ma in Calabria..Integrare si puòhai raccontato di una iniziativa che lo dimostra.Ma oggi è più facile urlare che usare il cervello,il cuore,la fantasia.Grazie per questo ottimo contributo.So che a Catania esistono realtà di volontariato sorprendenti.Io seguo la Librineria di Librino:un lavoro al limite dell'impossibile,ma una realtà bella anche quella.
RispondiEliminaMi piacerebbe conoscerti meglio (scusa per il ritardo ma non avevo potuto leggere il tuo commento)
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