Non ci volevano certo gli americani per farmi sapere che oggi, terzo lunedì del mese di gennaio, è Blue Monday , il giorno più triste dell’anno.
Lo so da tempo e non vale solo per questo lunedì, ma anche per tutti gli altri tristi giorni del mese di gennaio e per più di un motivo che di seguito vi starò ad elencare: Clima: io odio il freddo e anche se l’inverno siciliano, qui a Catania, non fa registrare temperature polari, a me, ugualmente, si spaccano le dita; piccole fessure ai bordi delle unghie che mi provocano fastidio e dolore soprattutto quando devo premere sul bottone della cassetta del bagno. Soldi: dalla tredicesima di metà dicembre molte spese sono passate sotto i ponti e il nuovo stipendio di gennaio, necessario a reintegrare il conto in banca, tarda, tarda troppo, ad arrivare. Dieta: i sensi di colpa conseguenti gli stravizi di Natale sono difficili da superare visto che non riesco a scalare neanche un grammo dal mio peso limite stagionale. Verde: tutto è in sospeso in attesa della stagione dei fiori; nei malinconici bancali dei discount o dei bricò solo bulbi e ciclamini che non sono proprio la mia passione con l’aggravante dei vivai chiusi la domenica per assenza di piante fiorite da commercializzare.
Ma ad illuminare questo buio esistenziale una notizia bellissima mi è giunta in questi giorni via FB
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Filippo Figuera del vivaio Malvarosa, specializzato qui in Sicilia, nella produzione di pelargoni e gelsomini ha presentato in questi giorni una novità capace di controbattere ogni melanconia da Blue Monday: Jasminum kedahense, una specie di gelsomino presente in una regione della penisola malese (Kedah Peak), riprodotta con pazienza e fatica da diversi anni ed ora pronta per la commercializzazione sia in vivaio che online.
La particolarità di questo gelsomino è la fioritura invernale che avviene in dicembre -gennaio con fiori che emanano un profumo delicato che, a detta di Filippo, ricorda vagamente quello delle violette.
Appresa la notizia non ho resistito e sono andata di persona in vivaio per vedere ed annusare dal vivo questo gelsomino novità e farmi raccontare a due voci da Filippo e sua moglie Agata la storia di questa pianta.“Jasminum kedahense è originario della penisola malese. Si tratta di una splendida specie a foglia intera, a fiore grande, bianco e profumato, con i boccioli pennellati di rosso. I gelsomini a foglia intera sono forse il gruppo di gelsomini più interessante e meno conosciuto. Di questi è molto amato e diffuso Jasminum Sambac, con alcune sue varietà, ma in maggioranza i gelsomini di questa sezione sono ancora poco diffusi. Possiedo la pianta madre di Jasminum kedahense credo da 7 anni. Mi fu donata da Mario Mariani, collega vivaista giardiniere del vivaio Central Park. Un giorno a Milano, durante Orticola, facendosi largo nel fiume di visitatori, venne al mio stand e al volo: "Questo è interessante per te. Un gelsomino. Non so come si chiama, ma è bello". Il massimo delle conversazioni che possiamo permetterci durante Orticola. Da allora quell'esemplare è stato in una serra, come pianta madre. Ogni anno è stato potato drasticamente per riprodurlo, prendendo tutto il "materiale" possibile per fare talee. Sembra facile, ma ci sono voluti anni per arrivare ad avere una produzione e metterla in vendita. In questi anni lo abbiamo chiamato Mario, per comodità. Ma nel frattempo ho iniziato a osservarne le caratteristiche per risalire al suo vero nome. Forma, posizione e dimensioni delle foglie, della corolla. Struttura dell'infiorescenza. Dimensioni e forma del calice, lunghezza dei lobi."
"Le specie simili sono molte. Ma il periodo di fioritura è stato un indizio forte. La fioritura invernale è anche la caratteristica "vincente" di questa pianta. Perché tra i gelsomini da noi coltivati è l'unico tipico di questa stagione ed è anche un bel cespuglio sarmentoso, che tende ad arrampicarsi".
"La specie proviene dalle foreste tropicali, dove vive a quote superiori agli 800 metri; ma l'origine non deve trarre in inganno, le nostre piante hanno conosciuto anche qualche grado sotto lo zero.”
Ma avete provato la coltivazione solo in serra o anche all’aperto? “La pianta madre è sotto copertura ma in una serra fredda ed ancora non ne abbiamo provato la coltivazione nel nostro Giardino dei Gelsomini; nutriamo però buone speranze che non debba soffrire eccessivamente per il freddo perché molto simile per portamento e periodo di fioritura a Jasminum multiflorum che noi coltiviamo anche all’aperto con piante che in inverno continuano a produrre fiori".
Jasminum multiflorum |
"Si, subito dopo avere pubblicato sul nostro blog il post di presentazione di Jasminum kedahense abbiamo avuto diverse ordinazioni che dimostrano l’interesse per molti di disporre di un gelsomino profumato a fioritura invernale".
Boccioli fiorali di Jasminum kedahense |
Per una rapida descrizione botanica riporto il testo tratto dal libro The Genus Jasminum in cultivation, P. Green e D. Miller, A Botanical Magazine Monograp, fornitami da Filippo.
P.S.
A proposito del "Gelsomino chiamato Mario", ho avuto modo di contattare Mario Mariani che è vivaista e cultore di piante un po’ speciali come graminacee, muschi, felci ed altre specie per zone d'ombra che coltiva nel suo Vivaio, che ha nome Central Park, a Galliate in provincia di Novara e gli ho chiesto come fosse venuto in possesso della pianta di Jasminum kedahense regalata anni fa a Filippo Figuera. Mario mi ha raccontato a proposito una storia interessante: ”La pianta originaria era stata raccolta in Malesia da Peter Smithers che la coltivava in serra nella sua casa di Vico Morcote (Sir Peter Smithers è stato uomo politico e diplomatico britannico a cavallo della seconda guerra mondiale ricoprendo anche il ruolo di Segretario d’Europa a Strasburgo; appassionato da sempre di botanica divenne giardiniere in terza età nella sua residenza sulle rive del lago di Lugano dove creò un ecosistema- giardino a misura delle sue forze di giardiniere anziano in grado di autoregolarsi come ecosistema autonomo. Autore del libro L’avventura di un giardiniere). "Nel 2003/2004", continua Mario, " sono stato da lui e me ne ha regalato un pezzetto .... insieme a un sacco di altre piantine e semi. Ci teneva molto a questa pianta e ne ho avuto una talea solo perché ho ….rotto talmente ed era rimasto un po’ affascinato dal mio occhio lungo. Anni dopo ne ho regalata una delle mie a Filippo ... “ favorendo questo inusuale gemellaggio, aggiungo io, tra il Canton Ticino, la Lombardia e la Sicilia.
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