Informazioni botaniche in breve
Basella alba è una specie erbacea perenne, volubile, di origine tropicale e sub tropicale conosciuta anche con il nome comune di Spinacio di Malabar o di Ceylon che ne indica l’area geografica di provenienza. La specie viene utilizzata nei paesi d’origine come ortaggio estivo usandone, crude o bollite, le foglie carnose ed i giovani germogli; è tuttavia considerata anche una specie ornamentale rampicante dal fusto volubile, carnoso e robusto alla base, che riesce in breve a ricoprire grandi superfici in giardino salendo in verticale su pali e recinzioni. I fiori, di non grandi dimensioni, sono bianchi, rosa o rossi e danno luogo a piccoli frutti violacei dalla consistenza simile ai chicchi d’uva che una volta maturi vengono talvolta utilizzati per produrre un colorante blu-violaceo usato in campo alimentare, cosmetico o come inchiostro.
La specie Basella alba appartiene alla famiglia delle Basellaceae cui fanno capo molto specie erbacee perenni a portamento lianoso come ad esempio, Anredera cordifolia chiamata anche Baussingaultia baselloides, specie usata nei giardini per ricoprire ampie superfici con sviluppo in altezza, ritrovandola, talvolta, anche nelle campagne, allo stato inselvatichito, dove si avviluppa con agilità sui pali della luce. Un diffuso sinonimo botanico per indicare lo spinacio indiano è anche Basella rubra a causa del colore rossastro dei piccioli fogliari e dei fusti.
Sito immagine |
Le foglie della basella sono ascellari, di colore verde scuro, spesse, carnose e di forma ovata; una volta cotte hanno la stessa consistenza e sapidità degli spinaci sostituendoli nell'alimentazione estiva, nei paesi tropicali a clima caldo umido.
Sito immagine |
Studi hanno evidenziato un notevole contenuto di vitamine, sali minerali ed antiossidanti nelle foglie della basella che può essere coltivata sia in pena terra che in vaso come perenne o, più spesso, come annuale. La specie si riproduce da seme ma anche, in modo molto più rapido ed efficace, per talea di tralcio.
Io l’ho incontrata per la prima volta questa estate trovandola in due vivai e anche su una bancarella al mercato, segno che anche da noi sta cominciando a diffondersi e l’ho coltivata in vaso, in balcone, dove è ascesa rapidamente fino al climatizzatore; le foglie mangiate a crudo come mi è capitato di fare da Natale Torre hanno un gusto di erbaccia se paragonato a quello dei veri spinaci ma, de gustibus….. agli indiani piace.
Nessun commento:
Posta un commento