sabato 14 agosto 2021

Chilopsis linearis, a dispetto di Lucifero

 

“ In Sicilia,  questa settimana, saremo protetti dall’alta pressione”: così tenta di confortarci il bollettino dell’Aeronautica Militare in questi torridi giorni di agosto. La verità è che di questa protezione vorrei farne veramente a meno visto che comporta il raggiungimento di temperature venusiane con il termometro stabilmente sopra i 40°,  con punte cittadine di 47°. 

Se gli umani in queste situazioni si tengono serrati in casa al chiuso di finestre e persiane,  come insegnavano le “stanze dello scirocco” delle dimore nobiliari siciliane o in modo più contemporaneo, in città,  i climatizzatori sono a a palla o a al mare si sta a mollo per un bagno non stop, le piante dei nostri giardini, che non se ne possono scappare, sono affidate in tutto e per tutto alle nostre cure, ma penuria d’acqua ed incendi hanno reso anche per loro, questa bolla di calore agostana, indimenticabile. 


Giardino di amici a Pergusa (En)
Non c’è niente da fare; ci dobbiamo convertire ad un giardinaggio diverso: basta prato, non più fioriture estive, basta suggestioni tropicali. Sarà necessario attuare nei giardini meridionali tecniche di coltivazione già sperimentate altrove come lo xeriscaping, uno stile paesaggistico progettato per ridurre il consumo di acqua, fatto non necessariamente solo di crassule e spine ma che utilizzi piante del luogo (mediterranee per noi) e specie adattate alle regioni più asciutte, spesso con largo utilizzo di massi, lastricati e ghiaia al posto di prati assetati. 

Facile a dirsi ed anche a farsi ma di difficile digestione per ogni appassionato del verde: ho visto aree di suolo pubblico sistemate utilizzando per un  95%  pietrame e per la restante parte vegetali di assai scarso appeal ornamentale.
Non c’è da farsi illusioni: senza acqua non solo non ci sarà più prato ma dovremo fare a meno di ibischi, banani ed agrumi dovendo trarre spunto per i nostri giardini dai paesaggi desertici. Ed è così che, alla ricerca di ispirazione, girando tra i “Giardini per il futuro” realizzati nell’edizione in corso del Radicepura Garden Festival, che ha luogo a Giarre in Sicilia, mi sono imbattuta in una specie desertica da fiore che farà sicuramente parlare di se nel giardinaggio meridionale del futuro: Chilopsis linearis.
Chilopsis linearis è specie che di aridità se ne intende provenendo dalle aree desertiche di alcuni Stati americani come Texas, California, Utah, Nevada meridionale e al di fuori degli Stati Uniti, Messico settentrionale; vive nelle zone sassose lungo torrenti, ruscelli e canali effimeri, che si prosciugano tra le piogge,  sviluppandosi in natura come un piccolo alberello spogliante il cui aspetto, per fogliame ed habitus,  lo fa generalmente indicare come “desert willow o salice del deserto”
La specie tuttavia appartiene alla famiglia delle Bignoniaceae il cui Genere Chilopsis è  più affine a  Generi come Kigelia, Jacaranda, Catalpa che non a quello del salice. Chilopsis è caratterizzato da foglie lunghe e sottili con margini lisci e superficie fogliare cerosa; il tronco ha corteccia molto sottile ed è spesso inclinato con rami sottili e pendenti; il suo legno nei luoghi d’origine viene utilizzato per fare archi, ceste e palizzate.
E’ però la fioritura che ha reso la specie popolare ovunque il clima sia caldo, soleggiato e secco; a partire dalla primavera e per tutta l’estate, infatti, la pianta produce grandi fiori, portati in grappoli terminali, simili a quelli di altre bignoniacee,  di forma campanulata, leggermente profumati e con colori che partendo dal bianco, sfumano al rosa e al viola chiaro con guide verso i nettari di colore giallo; i fiori sono molto visitati da insetti bottinatori e, nelle regioni d’origine, dai colibrì. 
Finita la fioritura si formano frutti lunghi e sottili che rimangono sulla pianta, che è spogliante,  fino a primavera, conferendole un aspetto un poco disordinato . Ho letto che sono state selezionate numerose varietà alcune delle quali non producono baccelli ( Art's Seedless®). Nelle Americhe la specie è molto utilizzata per la stabilizzazione di suoli franosi e nei giardini ama posizioni soleggiate (in mezz’ombra tenderà a filare) e pochissima acqua perché va soggetta a marciume radicale. Il suo fogliame leggero è l’ ideale per fornire ombra velata a piante grasse e succulente piantate sotto la chioma ma offre il meglio di se in posizione isolata in prossimità di patii e portici. 
 A dispetto di Lucifero e delle sue perturbazioni.

Dove trovarlo: Vivai Faro

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