mercoledì 22 dicembre 2021

Eredità vegetale: pensieri per il fine vita

 

Mi è successo, di recente,  di andare ad un funerale. Una perdita ineluttabile data l’età e le condizioni di salute generali del defunto che ha lasciato sereni i familiari e reso composte le esequie cui ho partecipato in quanto collega di lavoro del figlio. Ci si rassegna facilmente al dolore degli altri e così dopo un fiore che non appassisce e fugaci mesti pensieri sul fine vita ho ricominciato a marciare nel quotidiano, guardando avanti. Ma il legame con il defunto, di fatto sino ad ora inesistente, si è rivelato invece sorprendentemente coinvolgente. A distanza di qualche giorno infatti, il figlio Riccardo mi racconta che, come spesso accade in questi casi, la casa padronale dovrà essere venduta per essere ripartita tra i figli e sarà pertanto svuotata di tutti gli oggetti personali accumulati negli anni dal padre. Soprattutto libri e libri e carpette e faldoni con articoli di giornale, conservati in ogni angolo possibile di studio e casa per gli interessi eclettici del defunto ed una notevole tendenza all’accumulo; scopro che il padre di Riccardo pur avendo fatto studi economici era anche un appassionato di botanica e possedeva libri dedicati agli alberi, alle piante medicinali, alle piante tossiche e magiche ma anche a studi di agraria, soprattutto di economia che era il suo campo di lavoro. Al figlio dispiace di buttare al macero l’armamentario culturale  del padre e mi chiede se questi libri mi potrebbero interessare. Non mi faccio pregare; anche io ho una libreria che trabocca di libri a tema vegetale e nonostante lo spazio disponibili sia giunto al limite rispondo che si, di qualche libro mi potrei appropriare. 
E cominciano così ad arrivare pezzi di vita e di passione altrui racchiusi in un buon numero di volumi, certo un po’ d’antan (in genere anni 60'), in formato per lo più economico, ma tutti interessanti e vissuti perché molto sfogliati, quasi tutti frequentemente sottolineati e con annotazioni al margine per ricordare i caratteri delle specie da tenere in evidenza.

All’interno dei libri si trovano pagine strappate ormai ingiallite, tratte da riviste specializzate con argomenti attinenti ai capitoli del libro e tante foglie essiccate, appiattite all’interno dei tomi più grandi con indicazione del nome comune o botanico della specie .
Praticamente un déjà vu di tutto quello che riguarda il mio interesse per il mondo vegetale: anche io ho comprato e compro libri e libri di piante, giardinaggio e botanica; su di essi annoto i margini con spunti e riflessioni; uso i tomi di peso maggiore per appiattire e conservare foglie di piante che mi ricordano luoghi e persone incontrate; vengo inoltre a sapere che anche il padre di Riccardo pubblicava articoli divulgativi su varie riviste a carattere locale avendo, come me, il piacere di raccontare storie che hanno per protagoniste le piante.
Un pensiero molesto che prima mi sembrava lontano ha cominciato, da allora, a serpeggiare: quando arriverà il mio momento  che fine farà tutto il materiale botanico  accumulato negli anni (libri, foto ed anche piante in vaso)? Troveranno un’altra sconosciuta come me contenta di poterlo ereditare  o tutto sarà smaltito senza starci troppo a pensare? 

4 commenti:

  1. Le mie cose verranno smaltite senza pensarci troppo, il giardino si trasformerà in un condominio, peccato...

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  2. Cara Marcella, sono i pensieri allarmati di chi continua a provare passione per quel che è stato anche il lavoto di una vita... Invecchiamo e non perdiamo il vizio di alimentare la passione, come se dovessimo durare per sempre. Meglio così, piuttosto che dover fare i conti con gli interrogativi che hai esposto nel post. Noi, per rimanere nell'ambito botanico-agronomico, continuiamo a seminare. Qualcosa lasceremo a qualcuno. Per ora, Buone Feste e non pensiamoci!

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    1. Mimma, cari auguri pure a te; sono le feste e l'inverno che mi fanno venire il magone; poi in primavera è tutto un altro pensare

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