.... all'ombra della Timpa di Acireale
Il paese di Santa Maria la Scala è un piccolo borgo marinaro che in Sicilia si affaccia sulla costa ionica subito dopo la riviera dei Ciclopi, in direzione Messina, proprio sotto Acireale e a ridosso della Timpa, una ripida e verde scarpata di basalti vulcanici che strapiomba sugli scogli, giù a mare.
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In questo piccolo paese che d’inverno conta appena 400 abitanti, in una luminosa giornata di novembre, sono venuta a trovare Eugenio e Ida, una coppia, parente di amici, con una storia personale da raccontare ed un piccolo giardino da mostrare.
Lui 90 anni, lei 84, un passato intenso di lavoro ed hobby, una terza età felice, ancora oggi piena di attività e di interessi. Ogni età una passione: prima la barca a vela, poi lo sci da discesa esplorando tutto l’arco alpino , in seguito un entusiasmo molto british per il golf. Tra una passione e l’altra, negli anni settanta Ida ed Eugenio decidono di cercare una casa al mare dove tenere la barca in estate e riposare nei fine settimana. Ne vedono tante senza successo fino a che non si imbattono in una piccola casa tutta scalini e pochi vani affacciata sul porto del paese di Santa Maria la Scala; niente di particolare se non celasse al suo interno una sorpresa: un piccolo giardino coltivato ad agrumi soprattutto limoni ed arance, posto sul retro della casa, abbarbicato su antichi terrazzamenti da cui sbirciare i tetti ed il mare, sovrastati dal verde verticale della Timpa.
Questa casa divenne presto il motore di una nuova passione rivolta a trasformare il giardino in casa: una cucina in muratura all’aperto per spignattare, il tavolo conviviale sotto la pergola dove accogliere, a pranzo e a cena, frotte di amici e parenti; cuscini e sdraio per riposare; una piccola veranda come luogo in cui meditare e tante piante da coltivare.
Grandi cespi di strelitzia a delimitare il ciglio del terrazzamento con funzione di barriera di contenimento; cespugli di camelia che gradiscono in modo speciale il clima e soprattutto il terreno vulcanico etneo; una pianta di papiro, un Philodendron dalle grandi foglie frangiate; delle bulbose, poche rose, chlorophytum al bordo dei camminamenti in pietra lavica.
Un piccolo prato calpestabile da sfalciare; un alto muro di contenimento del confine terminale colonizzato da annose piante di cappero.
Oggi Eugenio ed Ida stanno pensando a cosa fare nel loro giardino per dosare forze e fatica in questa fase della loro vita. E’ Ida la più pragmatica: “ Abbiamo realizzato una cucina anche dentro casa perché d’inverno cucinare fuori mi diventava troppo faticoso"; “ Devo stare molto attenta in giardino perché un paio di anni fa per raccogliere le arance sono caduta dalla scala addosso a mio marito, lussandomi una spalla e da poco mi sono operata all'anca”; “ al posto del pesco morituro cosa metto? Una specie veloce ché ho fretta di vederne i frutti". "Per coprire il muraglione del confine quale rosa? Meglio una varietà vigorosa a crescita rapida che non mi disturbi però i miei adorati capperi”, “Vorrei aggiungere qualcosa: che ne dici delle fragole, ricadenti sul bordo del parapetto della cucina” e, suggerisco io, anche qualche pianta da profumo come gelsomino o cestrum che sono specie indispensabili per ogni luogo di relax.
Tanti buoni propositi per un giardino che si mantiene gradevole da vedere, accogliente ed ospitale come i suoi proprietari. Per il futuro tutto dipenderà dall'umore e dagli interessi di Eugenio ed Ida che hanno ancora tante emozioni da volere provare come che so cavalcare o perché no, volare.
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